Discussione:
Domanda da neofita......eufonia???
(troppo vecchio per rispondere)
Dindo
2004-07-26 19:26:06 UTC
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Non mi pigliate a sassate pero'...:-)))
non riesco a capire quando un diffusore suona in modo eufonico...
mi spiego.........se cerco il significato di "suono eufonico" trovo:
suono aggraziato, suono armonioso,ecc
ma quando leggo una rivista o ascolto voi il "suono eufonico",in un
diffusore o in un componente
e' quasi descritto come un difetto
es. di frase:
"sono diffusori un po' eufonici ma a te' magari il suono piace cosi'"
oppure
"....suona un po' eufonico ma per questo prezzo......."
chi ha la pazienza di spiegarmelo?
h a r v e y
2004-07-24 21:50:19 UTC
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Post by Dindo
e' quasi descritto come un difetto
eufonico = ruffiano,

un impianto dovrebbe riprodurre fedelmente i suoni, non proporli in maniera
addolcita (magari con la colorazione di certe frequenze)
Dindo
2004-07-27 13:01:52 UTC
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Post by h a r v e y
eufonico = ruffiano,
un impianto dovrebbe riprodurre fedelmente i suoni, non proporli in maniera
addolcita (magari con la colorazione di certe frequenze)
Ossia.... per esempio posso fare in modo che il segnale possa essere magari
meno
dettagliato facendo si' che si notino meno i difetti,avendo quindi un
segnale piu'
facilmente intellegibile ma in pratica a contenuto falsato perche'
ridotto???
puo' essere inteso in questo senso?
h a r v e y
2004-07-25 17:16:21 UTC
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Post by Dindo
Post by h a r v e y
Ossia.... per esempio posso fare in modo che il segnale possa essere magari
meno
dettagliato facendo si' che si notino meno i difetti,avendo quindi un
segnale piu'
facilmente intellegibile ma in pratica a contenuto falsato perche'
ridotto???
puo' essere inteso in questo senso?
ad esempio (il che più o meno può accadere con gli impianti a valvole, che
,"impastando" determinate armoniche, tendono a creare un effetto simile).
Oppure può succedere che vengano smorzate alcune frequenze acute (quelle che
più facilmente si riflettono e che danno sensazione di "affaticamento"): si
può così ottenere un suono più "caldo e riposante". Viceversa, con lievi
esaltazioni di alcune frequenze medio-alte, si ottiene un suono più
(cosiddetto) "aperto", ossia che crea più facilmente una sorta di effetto
stereofonico (profondità accentuata, in certi impianti un tempo esisteva
anche un tasto "loudness" o "surround" che credo facesse qualcosa del
genere). Accentuando le basse frequenze si può facilmente una sensazione di
"solidità".

Si tratta di esaltazioni o attenuazioni di entità minuscola, raggiunte con
svariati "trucchetti del mestiere" (noti ai progettisti), le quali non
modificano in maniera evidente la risposta in frequenza, come viene
comunemente misurata (se accadesse questo il prodotto sarebbe screditato da
tutti), ma che danno luogo a lievi differenze avvertibili in prove
comparate. E' proprio questo che spesso viene identificato come il "timbro"
o il "suono" di un certo prodotto.

Il fatto che un apparecchio possa suonare un po' diverso da altri è per
l'apparecchio spesso una fonte di sopravvivenza: infatti il cliente (in un
ascolto comparato), potrebbe accogliere tale differenza percepita come, sic
et simpliciter, un "miglioramento" rispetto ad altri apparecchi ascoltati.
Specialmente se non si è convinti dei risultati sonori di qualche si sta
ascoltando, può bastare un piccolo cambiamento per procurare la sensazione
che sia "cambiato tutto" (soprattutto se l'immagine del marchio tende a
generare aspettative in tal senso). Non è poi importante che il prodotto
piaccia a tutti, ma che riesca a colpire qualcuno, ossia i potenziali
acquirenti (che magari ascoltino determinati generi di musica dove le
colorazioni dell'apparecchio possono avere effetti più piacevoli). Un modo
semplice per farlo è differenziarsi all'ascolto con piccole colorazioni.

Quindi l'aggettivo "eufonico" usato in una recensione o prova d'ascolto è da
interpretare molto negativamente (soprattutto nelle riviste italiane dove i
pareri negativi sono in pratica introvabili), allude a un apparecchio che
non è niente di che e che cerca di impressionare l'ascoltatore con qualche
trucchetto.

Anche il solo nominarlo è brutto segno. Se l'articolo dice che l'apparecchio
"non è eufonico" o che "si tiene lontano dai rischi dell'eufonia", può voler
dire due cose:
- o suona maluccio (e l'articolista sta usando un banale eufemismo);
- o è proprio eufonico e ruffiano (e l'articolista vuol negarlo perché in
realtà è propio quella la prima parola che gli è venuta in mente
ascoltandolo).
C.M.Bertotti
2004-07-27 16:27:11 UTC
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Post by h a r v e y
un impianto dovrebbe riprodurre fedelmente i suoni, non proporli in maniera
addolcita (magari con la colorazione di certe frequenze)
Ogni "senso" (l'udito, in questo caso) gradisce alcune variazioni...
O invece non le tollera...le variabili sono infinite.

E' come l' altro "senso", il gusto,...un pizzico di sale in più può rendere
più appetibile un piatto normalmente insipido, troppo invece da disgusto.
Se poi volessimo essere puristi anche in questo,
dovremmo bere il caffè amaro.

Tutto questo per dire che preferisco i pre a valvole...(eufonici?).


C.M.Bertotti
Dindo
2004-07-27 16:51:36 UTC
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Post by C.M.Bertotti
Tutto questo per dire che preferisco i pre a valvole...(eufonici?).
Ma il significato che ho dato io e' corretto?
C.M.Bertotti
2004-07-27 17:05:51 UTC
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"Dindo" <***@tiscalinet.it> ha scritto nel messaggio
news:sKvNc.49449
Post by C.M.Bertotti
Tutto questo per dire che preferisco i pre a valvole...(eufonici?).
Ma il significato che ho dato io e' corretto?
Correttissimo, a mio parere.

Dico però..., vogliamo la fedeltà assoluta, nessun elettrone "intruso",
niente toni
o loudness..., le valvole "colorano"...ecc, ecc..?
Ok!!
Ricordiamoci però che un altoparlante alle basse o
medie alte frequenze introduce di suo mille porcherie, fra distorsioni,
risposte all' impulso all' onda quadra (e meno quadra) orrende, ecc, ecc...,
tali che il peggior ampli sembrerebbe (a confronto) da manuale.
Insomma, abbiamo un generatore di distorsione nei diffusori e non vogliamo
che si sporchi magari con uno 0,2% in più di distorsione
introdotto dai toni o dal bulbo di una ecc88..strano, no?

C.M.Bertotti
h a r v e y
2004-07-25 17:36:36 UTC
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Post by C.M.Bertotti
Ricordiamoci però che un altoparlante alle basse o
medie alte frequenze introduce di suo mille porcherie, fra distorsioni,
risposte all' impulso all' onda quadra (e meno quadra) orrende, ecc, ecc...,
tali che il peggior ampli sembrerebbe (a confronto) da manuale.
Insomma, abbiamo un generatore di distorsione nei diffusori e non vogliamo
che si sporchi magari con uno 0,2% in più di distorsione
introdotto dai toni o dal bulbo di una ecc88..strano, no?
quello che dici è certamente vero: il fatto è che non esistono membrane che
riproducono la banda audio senza colorazioni. Se si vuole davvero
avvicinarsi a una risposta ideale con dei diffusori, bisogna spendere cifre
astronomiche, e comunque anche in quel caso si rimane lontani da una
risposta davvero piatta. Senza dimenticare poi l'ambiente, che introduce
pasticci ancora più mastodontici, qualunque esso sia. Ma, nel caso di
lettori e amplificatori, c'è invece modo di avvicinarsi a una risposta
esemplare con solo un buon progetto, senza dover ricorrere a prodotti
ultra-elaborati. Quindi perché accettare consapevolmente una colorazione del
timbro a questo li8vello, quando essa è evitabile senza troppi sforzi? Fino
a che si può teniamoci fedeli al segnale, poi (quando non si può più, sia
quel che sia...).

A dire il vero, con i metodi di correzione ambientale, cominciano a essere
disponibili dei dispositivi che avvicinano in maniera drastica la risposta
in ferquenza in ambiente alla situazione "fedele", anche se nel settore
siamo ancora a uno stadio un po' "rudimentale", rispetto ai risultati che si
potrebbero ottenere con più attività di ricerca. Molto probabilmente, nel
giro di una decina d'anni, potranno esserci in questo campo degli
avanzamenti che consentiranno un balzo spettacolare verso l'ascolto davvero
fedele.

Naturalmente nulla di male a usare le valvole, basta essere consapevoli che
si tratta di una personalizzazione del suono: mai sentito un concerto dal
vivo che sembrasse "valvolare". Tanto è vero che ri-amplificando un segnale
valvolare (ad esempio registrato alle uscite analogiche di un ampli a
valvole) con un ampli a stato solido, si avrà ancora una sensazione
"valvolare". E viceversa, anche prendendo un segnale in uscita da uno stato
solido e amplificandolo con una valvola, il suono sembrerà "valvolare", non
"stato solido". In altre parole, l'amplificazione a stoto solido tende ad
essere molto più trasparente di quella a valvole, mentre quest'ultima vi
apporta sempre del suo.
C.M.Bertotti
2004-07-27 18:03:01 UTC
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Post by h a r v e y
Ricordiamoci però che un altoparlante....
quello che dici è certamente vero: il fatto è che non esistono membrane che
riproducono la banda audio senza colorazioni.
avvicinarsi a una risposta ideale con dei diffusori, bisogna spendere cifre
astronomiche...
E forse nemmeno in quel caso si riesce ad ottenere un' onda
identica nella forma a quella in uscita dall' amplificazione.
Serviranno altri concetti, che ancora non conosciamo, per sviluppare
un sistema di trasduzione ideale o perlomeno avvicinabile allo
standard raggiunto dalle elettroniche.
Probabilmente la "strada" da percorrere sarà completamente
diversa da quella attuale...Magari basterebbe una intuizione..-))
Post by h a r v e y
Quindi perché accettare consapevolmente una colorazione del
timbro a questo li8vello, quando essa è evitabile senza troppi sforzi? Fino
a che si può teniamoci fedeli al segnale, poi (quando non si può più, sia
quel che sia...).
Certo.
Post by h a r v e y
A dire il vero, con i metodi di correzione ambientale....
Che però correggono...
Post by h a r v e y
Naturalmente nulla di male a usare le valvole, basta essere consapevoli che
si tratta di una personalizzazione del suono....
Come elevatore in tensione personalizza poco, se ben utilizzata.
Post by h a r v e y
: mai sentito un concerto dal
vivo che sembrasse "valvolare".
Io sì, quando usavano i Marshall...
Certo che per sonorizzare grandi ambienti la vedo dura con le valvole.
Post by h a r v e y
"valvolare". E viceversa, anche prendendo un segnale in uscita da uno stato
solido e amplificandolo con una valvola, il suono sembrerà "valvolare", non
"stato solido". In altre parole, l'amplificazione a stoto solido tende ad
essere molto più trasparente di quella a valvole, mentre quest'ultima vi
apporta sempre del suo.
Non sarei d' accordo, per esperienza personale trovo proprio l' opposto.
E cioè che un pre a valvole (costruito con criterio) non è meno trasparente
di
uno a stato solido, anzi.. , ma quello che mi appare più evidente è la
naturalezza
del suono, delle voci. Forse crea di suo armoniche benevole..., o forse,
malgrado
alle misure lo stato solido sia nettamente migliore.., forse è proprio il
sistema
transistors a cancellarne qualcuna.

Sui finali a valvole, invece, dipende dalla pressione che si vuole ottenere
e naturalmente
dalla sensibilità dei diffusori.
Io cmq preferisco finali a transistors, per un sacco di motivi.


C.M.Bertotti
BERRY
2004-07-28 05:45:43 UTC
Permalink
Post by C.M.Bertotti
Non sarei d' accordo, per esperienza personale trovo proprio l' opposto.
E cioè che un pre a valvole (costruito con criterio) non è meno trasparente
di
uno a stato solido, anzi.. , ma quello che mi appare più evidente è la
naturalezza
del suono, delle voci. Forse crea di suo armoniche benevole..., o forse,
malgrado
alle misure lo stato solido sia nettamente migliore.., forse è proprio il
sistema
transistors a cancellarne qualcuna.
Sui finali a valvole, invece, dipende dalla pressione che si vuole ottenere
e naturalmente
dalla sensibilità dei diffusori.
Io cmq preferisco finali a transistors, per un sacco di motivi.
C.M.Bertotti
Nelle soluzioni economiche l'accoppiata pre a valvole finale a
transistor e' manna.
Nelle soluzioni costose le 300B,per un ascolto a non alte pressioni
acustiche,sono bellissime.
Trasparenza dettagli dolcezza e se ben usate anche bei bassi frenati e
dettagliati.E tanto per aggiungerne un'altra molto meglio dei Graf con
soluzioni meno note ma bisogna provare.
--
Ciao

Berry

Home Theater hw Forum: http://hifitalia.too.it
Home Theatre sw Forum: http://dvdforum.has.it

Sito e Forum di HiFi Best Buy per Cinema e Musica in casa:selezioni e recensioni dal web.
Sebbene queste siano le mie piu' sincere opinioni di appassionato, sono un commerciante.
Non basatevi solo su queste affermazioni ma ascoltate sempre in raffronto diretto prima di acquistare.
Dindo
2004-07-27 17:43:32 UTC
Permalink
Post by C.M.Bertotti
news:sKvNc.49449
grazie per le esaurienti spiegazioni

ciao
Sibelius
2004-07-27 17:48:34 UTC
Permalink
Post by C.M.Bertotti
Ricordiamoci però che un altoparlante alle basse o
medie alte frequenze introduce di suo mille porcherie, fra
distorsioni, risposte all' impulso all' onda quadra (e meno quadra)
orrende, ecc, ecc..., tali che il peggior ampli sembrerebbe (a
confronto) da manuale. Insomma, abbiamo un generatore di distorsione
nei diffusori e non vogliamo che si sporchi magari con uno 0,2% in più
di distorsione introdotto dai toni o dal bulbo di una ecc88..strano,
no?
Approvo. L'integralismo non porta mai cose buone in ogni campo. Anche
perchè se i circuiti sono fatti a regola d'arte sfido chiunque a
dimostrare differenze udibili tra i toni attivi a zero db o
scollegati. :-)
E non ci vedo nulla di così cattivo nell'utilizzare un buon equalizzatore
per ovviare a particolari carenze incorregibili dell'ambiente di ascolto,
o dei diffusori.

Per gli effetti sonici delle valvole, possono piacere o meno. Però
aggiungono effettivamente delle evidenti coloriture al suono, ed IMHO,
considerando anche gli schemi adottati (tecnologie di parecchi decenni
fa), si passa al my-fi. Nulla di male per carità, però IMHO, non
chiamiamola alta fedeltà. :-)


Ciao, Guglielmo.
C.M.Bertotti
2004-07-27 18:34:29 UTC
Permalink
Post by Sibelius
Approvo. L'integralismo non porta mai cose buone in ogni campo. Anche
perchè se i circuiti sono fatti a regola d'arte sfido chiunque a
dimostrare differenze udibili tra i toni attivi a zero db o
scollegati. :-)
E non ci vedo nulla di così cattivo nell'utilizzare un buon equalizzatore
per ovviare a particolari carenze incorregibili dell'ambiente di ascolto,
o dei diffusori.
Concordo sul tuo concordare..-))
Post by Sibelius
aggiungono effettivamente delle evidenti coloriture al suono, ed IMHO,
considerando anche gli schemi adottati (tecnologie di parecchi decenni
fa), si passa al my-fi.
Beh, ne parlavo come elevatori in tensione.
Non credo proprio che un pre Audio Research sia my-fi...
..ma nemmeno un Graaf, tanto per citarne due di buoni (IMHO).
Post by Sibelius
Nulla di male per carità, però IMHO, non
chiamiamola alta fedeltà. :-)
Bene, allora chiamiamola "Sweet Fidelity"....:-)))
Post by Sibelius
Ciao, Guglielmo.
Ciao
C.M.B.
Sibelius
2004-07-27 20:45:57 UTC
Permalink
Post by C.M.Bertotti
Concordo sul tuo concordare..-))
Che bella cosa la concordia :-)
Post by C.M.Bertotti
Post by Sibelius
aggiungono effettivamente delle evidenti coloriture al suono, ed
IMHO, considerando anche gli schemi adottati (tecnologie di parecchi
decenni fa), si passa al my-fi.
Beh, ne parlavo come elevatori in tensione.
Ehmm... perdonami, ma non ci arrivo mica. I tubi lavorano tutti così, o
sbaglio? Ah, forse ci sono, stai accennando all'uso dei tubi solo negli
stadi di preamplificazione lasciando il lavoro sporco ai semiconduttori?
Beh, se è così indubbiamente per ovvi motivi cade la mia riserva sull'età
degli schemi. Però restano le più o meno piacevoli distorsioni, che
eufemisticamente chiamiamo colori del suono. :-)
Post by C.M.Bertotti
Non credo proprio che un pre Audio Research sia my-fi...
..ma nemmeno un Graaf, tanto per citarne due di buoni (IMHO).
Non so, purtroppo non ho avuto occasione di vedere in giro prove di
laboratorio riservate agli apparecchi a valvole. Mi piacerebbe vedere
qualche bel diagramma con la risposta in frequenza, Tritim in regime
impulsivo, ed altre diavolerie per misurare la distorsione, anche di questi
mostri sacri. Penso che qualche sorpresa verrebbe fuori :-)
Post by C.M.Bertotti
Post by Sibelius
Nulla di male per carità, però IMHO, non
chiamiamola alta fedeltà. :-)
Bene, allora chiamiamola "Sweet Fidelity"....:-)))
:-)



Ciao, Guglielmo.
andy
2004-07-28 09:14:58 UTC
Permalink
Post by Dindo
Non mi pigliate a sassate pero'...:-)))
non riesco a capire quando un diffusore suona in modo eufonico...
suono aggraziato, suono armonioso,ecc
ma quando leggo una rivista o ascolto voi il "suono eufonico",in un
diffusore o in un componente e' quasi descritto come un difetto
"sono diffusori un po' eufonici ma a te' magari il suono piace cosi'"
oppure
"....suona un po' eufonico ma per questo prezzo......."
chi ha la pazienza di spiegarmelo?
C'e' la hi-fi (riproduzione corretta del suono inciso sul supporto CD,
LP etc etc) e la my-fi (utilizzo dell'impianto di riproduzione per
ottenere un suono *gradito* all'utilizzare)

Ebbene - udite, udite - entrambi gli approcci sono accettabili,
secondo me. Fatte i dovuti distinguo del caso ...

La filosofia my-fi funziona alla grande in tutti quei casi in cui il
messaggio sonoro che si vuole riprodurre e' deficitario. Per esempio,
alcune registrazioni eseguite agli albori del digitale, oppure
registrazione pessime tout court. Allora ecco che un CDP constadio di
uscita a valvole puo' ad ese,pio 'addolcire' il suono, privandolo di
asprezze, sibilanti fastidiose etc etc. Si perche' in quasi tutte le
discussioni sull'hi-fi si parla quasi esclusivamente della catena di
riproduzione (dalla sorgente fino alla'ambiente di ascolto) e mai
della catena di registrazione (dall'ambiente di registrazione,
attraverso il microfono, il pre-mic etc etc); ci si scanna su quale
cavo di segnale usare tra CDP e pre quando magari durante la
registrazione sono stati usati cavi da 4 soldi ... In questo caso puo'
*aiutare* a rendere piu' sopportabili certe ciofeche (vi ricordate il
CD di Cassandra Wilson che ho riportato in un altro post?), magari
equalizzndo un filino il terzo d'ottava in cui si trova l'energia
delle sibilanti) magari usando un'amplificazione valvolare dalla
risposta calante in frequenza.

Pero', nel caso in cui (e tanto piu') ci si trova di fronte ad una
registrazione di prima classe, realmente full range, eseguita allo
stato dell'arte durante tutte le fasi di produzione, ecco che allora
ci vuole l'hi-fi ... davvero non capisco per quale motivo devo
iniettare nel programma riprodotto dosi da cavallo di 2a armonica
durante la riproduzione ... Se si aprla di hi-fi, questa deve essere
*high* dalla registrazione fino all'ambiente di ascolto. AL contrario,
non mi interessa radiografare una pessima registrazione, magari
afflitta da jitter, come accadeva alle prime macchine digitali),
oppure una registrazione di fortuna di un concerto dal vivo,
attraverso un sistema *unforgiving*: qui bisogna salvare il salvabile
(ove non sia stato fatto dall'ingegnere del suono di turno. Sto
ascoltando *cattivi* CD con la mia Stax 404: vi assicuro che non e'
una gran bella esperienza ...

Saluti, Marco

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