Discussione:
Biamplificazione attiva, questa sconosciuta.
(troppo vecchio per rispondere)
piroGallo
2007-09-20 12:42:50 UTC
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Perchè, secondo voi, è così poco frequente trovare sistemi con questa
topologia? A me pare che a certi livelli, coloro che perseguono il
massimo ed hanno i soldi per poterlo fare, anche volendo, non
potrebbero accedere a questo notevole passo avanti; anche perchè i
costruttori di diffusori non considerano quasi mai la possibilità di
separare i trasduttori e saltare il xover. Mi sembra una notevole
limitazione.
Gianni.
Esprit
2007-09-20 12:54:42 UTC
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Mi sembra una notevole limitazione.
Non tanto: il costruttore sceglie lui come incrociare gli AP al fine di
ottenere dal suo prodotto determinate caratteristiche.
piroGallo
2007-09-20 13:01:32 UTC
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Post by Esprit
Mi sembra una notevole limitazione.
Non tanto: il costruttore sceglie lui come incrociare gli AP al fine di
ottenere dal suo prodotto determinate caratteristiche.
Bè, potrebbe dichiarare delle specifiche, punto di incrocio, pendenze
ecc. Piuttosto mi viene il sospetto che le reti passive contengano
elementi non solo di costituzione dei poli, ma anche di correzione e
compensazione derivanti dalle caratteristiche dei trasduttori
utilizzati.
Gianni
Esprit
2007-09-20 13:04:58 UTC
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Post by piroGallo
Bè, potrebbe dichiarare delle specifiche, punto di incrocio, pendenze
ecc.
Che senso avrebbe *copiare* i suoi dati? :-D
piroGallo
2007-09-20 13:20:54 UTC
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Post by Esprit
Post by piroGallo
Bè, potrebbe dichiarare delle specifiche, punto di incrocio, pendenze
ecc.
Che senso avrebbe *copiare* i suoi dati? :-D
Non si biamplifica (solo) per cambiare i dati di incrocio.
G.
Esprit
2007-09-20 13:26:04 UTC
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Post by piroGallo
Non si biamplifica (solo) per cambiare i dati di incrocio.
Biamplifichi utilizzando l'xover presente: 8 finali mono per le Nautilus
piroGallo
2007-09-20 13:33:11 UTC
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Post by Esprit
Post by piroGallo
Non si biamplifica (solo) per cambiare i dati di incrocio.
Biamplifichi utilizzando l'xover presente: 8 finali mono per le Nautilus
E utilizzando un xover esterno. I maggiori vantaggi della biamp attiva
derivano dal collegare i morsetti di uscita dei finali direttamente ai
morsetti dei trasduttori saltando il xover presente nelle casse.
G.
Giovanni Rusticali
2007-09-20 13:48:39 UTC
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Post by Esprit
Post by piroGallo
Bè, potrebbe dichiarare delle specifiche, punto di incrocio, pendenze
ecc.
Che senso avrebbe *copiare* i suoi dati? :-D
Non è così banale, un cross over ha a volte un'ottimizzazione che potresti
ottenere solo con filtri elettronici digitali (DSP) o con molta
complicazione, i compnenti passivi del cross-over interagicscono
"attivamente" con i parametri degli altoparlanti, basta dire che un cross-
over ottimizzato sulla carta spesso necessita di un "adattamento" ad
orecchio, ritoccando un condensatore qui una bobina di là ecc..
In più se ti fonissero i "dati" (o meglio le curve) scoprirebbero segreti
industriali ed eventuali altarini!
La multiamplificazione attiva ha uso nel professionale, ove componenti
passivi per reggere in modo continuo le potenze in gioco avrebbero peso
ingombri e costi elevati, oltre al fatto che in uno stage esiste un fonico
che "adatta" l'impianto all'ambiente per ogni occasione!

L'unica strada, qualora un costruttore volesse proporre qualcosa di nuovo,
sarebbe fornire diffusori e cross over elettronico "blindato", ma per
sicurezza del sistema sarebbe opportuno comunque mettere un cross passivo a
monte di ogni driver, se non altro per proteggerlo da un uso improprio da
parte dell'utente, non sempre pratico ed esperto!

Tu vendersti a cuor leggero un diffusore di pregio con i morsetti diretti al
delicatissimo tweeter presenti sul pannello posteriore??
Poi arriva il tontolone di turno ci sbatte 100W di hard core senza
filtraggio, e ne chiede la sostituzione in garanzia!

La multi attiva è per pochi:-))))
Vero è che si può ottenere cmq ottimi risultati con la multiamplificazione
"ibrida", cioè, un comune diffusore predisposto per biamplificazione che
viene pilotato da due finali preceduti da un cross over elettronico, avendo
cura di impostare le FT del cross elettronico lontano da quelle del
diffusore stesso, l'utilità e di far lavorare il finale a spettro più
stretto, e questo aiuta moltissimo, sopratutto nelle vie superiori, provare
per credere, dinamica da paura:-)))

( ed in questo caso un classico filtro 12 db ad op-amp funziona
egregiamente)
ciao
Rusty
piroGallo
2007-09-20 14:49:34 UTC
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Post by Giovanni Rusticali
La multi attiva è per pochi:-))))
Vero è che si può ottenere cmq ottimi risultati con la multiamplificazione
"ibrida", cioè, un comune diffusore predisposto per biamplificazione che
viene pilotato da due finali preceduti da un cross over elettronico, avendo
cura di impostare le FT del cross elettronico lontano da quelle del
diffusore stesso, l'utilità e di far lavorare il finale a spettro più
stretto, e questo aiuta moltissimo, sopratutto nelle vie superiori, provare
per credere, dinamica da paura:-)))
( ed in questo caso un classico filtro 12 db ad op-amp funziona
egregiamente)
ciao
Rusty
Famme capì: un finale bassi tagliato più alto del polo esistente e un
finale alti tagliato più in basso?
G.
Giovanni Rusticali
2007-09-24 05:54:00 UTC
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Post by Giovanni Rusticali
La multi attiva è per pochi:-))))
Vero è che si può ottenere cmq ottimi risultati con la multiamplificazione
"ibrida", cioè, un comune diffusore predisposto per biamplificazione che
viene pilotato da due finali preceduti da un cross over elettronico, avendo
cura di impostare le FT del cross elettronico lontano da quelle del
diffusore stesso, l'utilità e di far lavorare il finale a spettro più
stretto, e questo aiuta moltissimo, sopratutto nelle vie superiori, provare
per credere, dinamica da paura:-)))
( ed in questo caso un classico filtro 12 db ad op-amp funziona
egregiamente)
ciao
Rusty
Famme capì: un finale bassi tagliato più alto del polo esistente e un
finale alti tagliato più in basso?
G.
Esatto!
Ragionevolmente più alto e più basso, in modo da limitare l'interferenza fra
i due filtri in una zona oltre i meno 20 decibel !
ciao
Rusty

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