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Il supermarket dell'hi fi
(troppo vecchio per rispondere)
r***@gmail.com
2015-09-12 10:57:06 UTC
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Come mai in Italia non esiste nessun supermarket dell'hi fi?
E' probabile che all'estero ve ne siano.
La scelta è andata sui supermarket che vendono gli elettrodomestici e tra questi ci sono tv, computer e stereo, ecc.
Inoltre con l'ascesa del 5.1 il pubblico si è convinto che l'audio è indissolubilmente connesso col video. Da qui allora i supermarket per elettrodomestici hanno attirato quei consumatori che normalmente si rivolgevano a un negozio hi fi.

Molti negozi hi fi degli anni Settanta e Ottanta hanno quindi perso tanta clientela. Molti di questi hanno chiuso, altri hanno ripiegato su audio, video, elettrodomestici. Altri, avendo minore clientela, hanno ridotto i locali,le sale di ascolto. Altri poi si sono dedicati solo a poche marche.
Cose che sono capitate anche ai di alimentari(e non solo) per es. (con la ascesa delle grandi catene di distribuzione), di elettrodomestici ecc.

C'è stata una ottimizzazione nella vendita al dettaglio con calo dei prezzi in tutti i settori. Locali molto grandi, depositi più grandi, personale che svolge più funzioni. E' come mettere per es. 10 negozi di alimentari insieme. Però si usa un unico grande locale che è più facile riscaldare rispetto a 10 locali distinti. Stesso discorso per l'illuminazione del locale.
Ma soprattutto si hanno più clienti, cioè si vendono più prodotti.

Ormai in ogni settore possiamo trovare un grande supermarket dedicato. Anche all'hobby del fai da te per esempio in qualsiasi campo.
Però, chissà perché, nel campo hi fi non esiste nulla, e parlo di TUTTA l'Italia.
Ovviamente, visto il numero di clienti, non è il caso di mettere su un supermarket per ogni città italiana. Ne basterebbe uno per ogni capoluogo di regione per esempio. O due in una regione più abitata ecc.
Ora qualcuno qui potrebbe dire: ma i clienti sono pochissimi ed ecco che non se ne trova nessuno in Italia.
Ma noi invece sappiamo che ci sono i grandi supermarket che vendono tv, lavatrici, computer e stereo. E sappiamo che ci sono tanti piccoli negozi sparsi per l'Italia dedicati agli audiofili.
Solo che ogni negozio offre i suoi marchi. E se uno vuole fare confronti deve poi spostarsi in altre regioni italiane.
In pratica, ed è questo il paradosso, se vuoi provare la pasta (per fare paragoni) puoi trovare nello stesso negozio TUTTI i tipi di pasta. E qui la prova è facile da fare, perché di pasta se ne può consumare tanta.
Ma se uno SBAGLIA marca di pasta, ecco che non ci sono problemi.
Se invece si sbaglia marca di amplificatore, casse ecc. ecco che ci sono problemi. Cioè nel caso dell'hi fi bisogna mettere in cliente nella possibilità di scegliere tra più prodotti in modo agevole perché poi non è facile rimediare come nel caso della pasta per es.

Oggi un po' tutti sono abituati ad entrare in un grande supermarket dove trovano di tutto per quel settore. E sicuramente i giovani(e non solo) sarebbero molto attratti da un supermarket dell'hi fi. Dove possono ascoltare anche impianti costosi, e però avere così un RIFERIMENTO.
Ovvero a TUTTE le aziende del settore Hi Fi (americane, giapponesi, europee ecc) converrebbe FINANZIARE iniziative del genere. Infatti in altri settori ci sono

Quindi viene da porsi la domanda, e cioè PERCHE' in Italia (non so altrove) non ci sono i supermarket dell'hi fi?
Se le aziende del settore sono davvero interessate ad attirare più clienti, perché non finanziano operazioni del genere?
Una delle risposte sta nel TIMORE di molte aziende di mettersi a CONFRONTO con altre.
E' chiaro che un supermarket dell'hi fi dovrà avere almeno DIECI sale di ascolto, dove poi in ognuna di queste è possibile provare diverse casse, amplificatori ecc. Il tutto andando ad agire su pannelli elettronici dove si seleziona le casse e l'ampli, cioè tutto molto facile da far manipolare anche ai bambini con la possibilità di poter scegliere anche la musica.

Ovvero, così come mettono i tablet, i computer da poter far toccare, usare nei supermarket, dovrebbero fare per l'hi fi. Ma non è mai avvenuto nulla del genere.
Eppure questo è un campo dove non si può comprare a scatola chiusa. Qui non è la pasta, che se non ti piace non la compri più, qui è un impianto che poi ti rimane in casa.
Ci sono aziende che ormai hanno un mercato importante, il cosiddetto hi fi consumer che viene venduto sia nei supermarket di elettrodomestici, computer ecc che nei soliti piccoli negozi di hi fi, sempre di meno ormai.
E sono questi che avrebbero molto da perdere secondo me. Parlo di Sony, Yamaha ecc, cioè aziende che sono presenti in più ambiti dell'elettronica e non solo. E sono giganti economicamente parlando, che possono impedire iniziative del genere.

Immaginate per es. un ampli Sony di 500 euro messo a confronto con un ampli audio advance (che progettano in Francia e costruiscono in Asia). L'audio adavance sui 500 euro offre molto di più di un Sony.
Ma non è solo un problema di prezzi, perché anche se un ampli (o casse) costano il doppio, ecco che magari il tizio compra il Sony per risparmiare, MA LO SA che quello non è il massimo.
Nel campo dei telefonini le varie aziende sono entrate in diretta concorrenza, così per i tablet, computer ecc. Nel campo dell'hi fi si sono affidate al concessionario.
Come per le auto insomma.
Solo che in una città è possibile poter provare tante auto diverse. Ma nel caso dell'hi fi per provare un po' tutto bisogna andarsene in giro per l'Italia, e in ogni caso il confronto è difficile. Infatti bisogna ascoltare nello stesso ambiente e nel giro di pochi minuti, e non di giorni.

A mio parere i clienti ci sono. Sono gli stessi che comprano impianti consumer. Questo è un cliente che può confrontare i diversi televisori, esposti uno di seguito all'altro e quindi può fare in raffronto per qualità di immagine e dimensione.
Però nel caso dell'audio non gli fanno fare nessun raffronto.
In realtà i supermarket gia ci sono, bisogna solo dedicare dei reparti all'hi fi. Ma reparti bene attrezzati e non una semplice saletta dove c'è il solito commesso che consiglia senza far sentire nulla, sempre scocciato dal fare collegamenti ecc.
Noi viviamo in una società piena di pubblicità, dove ti fanno provare abiti in grandi negozi, dove ti fanno provare l'auto, dove ti mettono i televisori l'uno di seguito all'altro, dove ti mettono i tablet, i computer tutti sullo stesso tavolo da poter provare.
Nel campo audio questo non avviene, con tutto che già ci sono i grandi centri di vendita.
Io non penso che questa sia una svista.
A mio parere, molto semplicemente, ci sono dei colossi che si OPPONGONO a realizzare negozi del genere. Questo perché da un confronto diretto hanno tutto da perdere, e cioè perderebbero tanti clienti.
Molti si lamentano dei giovano che usano il tablet, lo smartphone per la musica e non vanno oltre.
Ma questi giovani non trovano nulla che fa per loro in questi negozi. A volte trovano cuffie da poter provare, le provano e le comprano anche. Molto più spesso trovano cuffie chiuse, non sanno di cosa sono capaci, e non le comprano.
I giovano sono molto pratici, non comprano a scatola chiusa, vogliono sperimentare.
Ma c'è anche il mondo della pubblicità per questi giovani. La azienda che meglio pubblicizza una cuffia, più la vende a SCATOLA CHIUSA.
Nel mondo della pubblicità quindi non conviene il confronto, conviene la persuasione.
Lanfranco
2015-09-12 16:31:46 UTC
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In che mondo vivi? Mai stato in un iperstore (Mediaworld, Trony, ecc.) ?
Fabio [Area 6+2.1]
2015-09-12 17:09:36 UTC
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Post by Lanfranco
In che mondo vivi? Mai stato in un iperstore (Mediaworld, Trony, ecc.) ?
Ma lui dice come mai in Italia negli iperstore non ci sono sale
hifi/audiophile?
In effetti, ad esempio negli States, se vai da Fry's ci sono 4-5 sale di
ascolto con impianti stereo (no home theater, che sono in altre sale) da
1000 a decine di migliaia di euro...
p***@gmail.com
2015-09-12 20:04:00 UTC
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Post by Fabio [Area 6+2.1]
Ma lui dice come mai in Italia negli iperstore non ci sono sale
hifi/audiophile?
Perché si va nel negozio specializzato, che ancora c'è. Su una popolazione di qualche milione di abitanti (la mia zona geografica tra milano, novara, varese, verbania) il numero di audiofili è piuttosto basso (e non può crescere), dunque è normale che i negozi specializzati in hi-fi si contino sulle dita di una mano (o due).
r***@gmail.com
2015-09-12 22:09:54 UTC
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Post by Fabio [Area 6+2.1]
Post by Lanfranco
In che mondo vivi? Mai stato in un iperstore (Mediaworld, Trony, ecc.) ?
Ma lui dice come mai in Italia negli iperstore non ci sono sale
hifi/audiophile?
Secondo me, come ho detto, non ci sono perché ad alcune grandi aziende del settore non conviene fare il confronto con altre.
Trovi tanti televisori l'uno accanto all'altro, tanti computer, tablet da poter vedere, usare, ma poco nel campo hi fi. E quel poco non lo si può ascoltare. Oppure è possibile chiedere di ascoltare qualcosa, ma si trovano solo pochi marchi e non la maggioranza.
Post by Fabio [Area 6+2.1]
In effetti, ad esempio negli States, se vai da Fry's ci sono 4-5 sale di
ascolto con impianti stereo (no home theater, che sono in altre sale) da
1000 a decine di migliaia di euro...
Anche in Italia, a Roma, ci sono 9 sale d'ascolto in un grande negozio:
http://www.lyrics.it/
Ma penso che sia un caso unico.

Alla fine della pagina web linkata sopra c'è l'indirizzo e altre indicazioni su questo negozio. Ed è messo on line tutto quello che poi si può trovare nel negozio.
Però bisogna vedere queste nove sale d'ascolto come sono allestite. Cioè se è possibile per un cliente stare lì da solo oppure se deve essere costantemente aiutato a cambiare casse e ampli.

E' una cosa facilissima quella di poter scegliere ampli e casse tramite pulsanti su un pannello elettronico, facendo così i vari abbinamenti. Le casse gia posizionate in ambiente e la possibilità di scegliere i brani da un lettore cd o da un lettore di rete.
Questa del pannello è una tecnologia vecchia, roba che si fa con i relè ma chissà perché non la usano.
A mio parere hanno puntato sulla pubblicità, cioè sulla persuasione anche tramite riviste, dati tecnici ecc. Quando poi si va nel solito negozio coi pochi marchi (a parte casi particolari) ecco che il venditore ce la mette tutta per convincere il cliente a comprare i suoi marchi. Il quale cliente poi non ha tanta possibilità di scelta tra i marchi e per ascoltare altro dovrà andare in giro per l'Italia.

In pratica questi marchi non competono tra loro. E' probabile che poche grandi aziende si oppongono a questa vera competizione, come avviene nel caso dei televisori, dei computer ecc.
Quello dell'hi fi è rimasto un settore particolare, si è rimasti indietro e non v'è stato ammodernamento nella vendita, come quello dell'antiquariato per esempio. Cioè in questo settore non viene attuata nessuna concorrenza. Anzi, più l'apparecchio costa e più il cliente si convince che deve essere migliore di altri. Se ne convince subito, prima di fare qualsiasi ascolto. Poi magari se ha la fortuna di fare ascolti, ecco che capisce l'inganno.

Dal punto di vista della microeconomia in questo settore i beni che costano meno vengono venduti di più, ma chi sceglie NON SA come suona il bene che costa di più e che ha scartato per il prezzo.
Allo stesso modo, chi sceglie il bene che costa di più, NON SA come suona il bene che costa di meno.
Dal punto di vista della microeconomia qui funziona la legge di domanda e offerta, ma i beni sono PARZIALMENTE conosciuti.
Per questo ci sono prezzi molto alti, spesso davvero esagerati.
Il prezzo elevato non si può giustificare col fatto che per produrre quel bene sono servite più ore di lavoro, o sono stati impiegati materiali più costosi.

In economia se un bene non si vende a un dato prezzo, e il numero di beni venduti non procura alcun profitto, ecco che il prezzo deve calare. In questo modo calando si vendono più beni, e quindi in TOTALE si ricava di più.

E' ovvio nel caso dell'hi fi che i beni che costano di più si vendono di meno. Però siccome costano di più ecco che alla fine l'azienda avrà dei ricavi.
Però si tratta (a mio parere) di ricavi che non bastano. Cioè se DAVVERO la produzione di quei beni ha richiesto tanto lavoro e tanti materiali costosi, ecco che molte di queste aziende dovrebbero chiudere.
Ma non chiudono, continuano a vendere poco e avere prezzi molto alti.
Quindi, molto più semplicemente, queste aziende alzano il prezzo perché è vero che vendono meno beni, ma per ognuno dei beni venduti guadagnano di più e a loro questo equilibrio sta bene.

Per tenere certi prezzi molto alti, bisogna persuadere il cliente. Se invece il cliente anno dopo anno può entrare nei negozi, e fare paragoni, ecco che queste aziende che praticano prezzi alti, devono COMPETERE con quelle che praticano prezzi più bassi.
Per es. un ampli che costa 3000 euro viene ascoltato dopo uno che costa 500 euro e non si nota nessuna differenza. A quel punto ecco che la aziende dell'ampli di 3000 euro sarà costretta ad abbassare il prezzo.
Cioè, un conto è competere, altro è persuadere i clienti tramite i venditori.
Noi audiofili siamo abituati e quindi ci informiamo, andiamo in giro, chiediamo pareri ecc.
Ma chi non è audiofilo, non ha esperienza, ecco che viene persuaso dal venditore, dal prezzo ecc, ma non sceglie, viene convinto a scegliere un certo apparecchio dal venditore.

Chi è audiofilo e ha esperienza, fa fatica a capire il discorso che faccio io perché non si mette, giustamente, nei panni di chi è agli inizi ed è inesperto.

Un modo per immedesimarsi è il seguente:
Immagina di dover scegliere dei televisori SENZA poterli vedere:) E questo è il MediaWorld e altri. Poi magari ci sono ALCUNI marchi che puoi vedere in una saletta col commesso.
Inoltre, immagina che per vedere altri televisori devi spostarti in altri negozi, lontano centinaia di chilometri e qui vedi per es. solo tre marche di vari formati.

Insomma, l'usanza, in questi MediaWorld, euronics ecc di non fare ascoltare nulla e di vendere solo pochi marchi non è una cosa normale. Così come non è normale trovare pochi marchi (da poter ascoltare) in piccoli negozi dove c'è il venditore che ti pressa, condiziona ecc.
Ma se questo settore dell'hi fi non si è messo al passo coi tempi è perché alcune aziende non vogliono entrare in vera competizione.
Se ci fosse vere competizione (cioè se i clienti potessero mettere a confronto gli apparecchi, così come succede per i televisori) ecco che i prezzi andrebbero a calare di molto e diverse aziende guadagnerebbero DI MENO.
Per rendersene conto basta vedere i prezzi dei televisori buoni e grandi come sono calati.
E' solo grazie alla concorrenza, competizione che i prezzi possono calare.
Se c'è uno che fa il mio stesso prodotto, di pari qualità e però lo vende a metà prezzo, ecco che io per non perdere tutti i clienti devo calare il prezzo o dare qualcosa di più.
Cmq ora più che di hi fi sto parlando di economia:)
Fabio [Area 6+2.1]
2015-09-12 22:15:46 UTC
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Post by Fabio [Area 6+2.1]
In effetti, ad esempio negli States, se vai da Fry's ci sono 4-5 sale di
ascolto con impianti stereo (no home theater, che sono in altre sale) da
1000 a decine di migliaia di euro...
ma non e' un iperstore.
da Fry's trovi dalla vite, al cavo, all'elettronica, al software, al
computer, al consumer electronics, alla lavastovigle, washer-dryer, etc. e
in piu' hanno anche le sale hifi...
r***@gmail.com
2015-09-13 10:26:37 UTC
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Post by Fabio [Area 6+2.1]
Post by Fabio [Area 6+2.1]
In effetti, ad esempio negli States, se vai da Fry's ci sono 4-5 sale di
ascolto con impianti stereo (no home theater, che sono in altre sale) da
1000 a decine di migliaia di euro...
ma non e' un iperstore.
da Fry's trovi dalla vite, al cavo, all'elettronica, al software, al
computer, al consumer electronics, alla lavastovigle, washer-dryer, etc. e
in piu' hanno anche le sale hifi...
http://www.frys.com/

Sarebbe questo linkato sopra?
Dove hai letto che ci sono le sale d'ascolto?
Te lo hanno detto? Ci sei stato tu?
Sarebbe interessante sapere i marchi che mettono in queste sale.
A mio parere ci sono marchi che non ne vogliono proprio sapere di competere, di essere messi a confronto.
Quando una azienda diventa molto rinomata, ecco che può alzare il prezzo. Se poi per es. dopo venti anni un'altra azienda fa il prodotto di pari qualità ma a metà prezzo, ecco che la azienda rinomata ha tutto da perdere dai confronti.

Questo spiega come mai il settore delle vendite dell'hi fi non si è ammodernato come gli altri. Cioè la azienda rinomata preferisce dare il prodotto ad una sorta di concessionario, il quale poi farà i paragoni a modo suo e convincerà il cliente. Per i televisori questo non succede perché in quel campo hanno deciso di competere e nessuno si oppone.
Il punto è che nei grandi mediastore italiani non si trovano i tanti marchi rinomati di casse, amplificatori ecc. E non si trovano perché queste aziende TEMONO il confronto.
Cioè è sempre possibile che un commesso si metta lì a fare ascoltare un Mcintosh e un Sony per es. E né Sony né McIntosh vuole paragoni del genere. L'ampli Sony verrebbe svalutato e comprato ma solo per risparmiare. L'ampli McIntosh verrebbe magari comprato, ma dopo il paragone si mette in discussione il prezzo troppo alto rispetto al Sony.
Questo è uno dei tanti esempi che si possono fare.

Il punto che a me non torna è che un grande madiastore darà alla azienda hi fi non solo la possibilità di maggiori vendite, ma anche tanta PUBBLICITA'.
Cioè ogni azienda hi fi dovrebbe spingere per essere presente in ogni mediastore dove c'è tanta gente, giovani ecc che entrano, girano, guardano ecc.
Quindi, non solo non ci sono le sale per l'ascolto, ma mancano tanti marchi.
E mancano (a mio parere) perché temono il confronto, cioè temono che qualche commesso (come succede) stia li a fare ascoltare al cliente.
Ovvero, mancano le sale ad hoc, ma ci sono sempre i commessi che possono fare ascoltare qualcosa.
Quindi questo timore di mettersi in concorrenza, spinge le aziende a mettersi nelle mani dei concessionari, cioè dei venditori capaci di mantenere quel prezzo perché non mettono in competizione vera i prodotti tra loro.

In pratica, secondo questa loro politica, il prodotto si deve vendere perché SI SA che suona bene e meglio di quello che costa meno.
Cioè il cliente (sprovveduto) deve valutare solo in base al prezzo. Cioè più costa, più suona meglio. Meno costa più suona male.
Per questo il settore anno dopo anno è entrato in crisi. Si da la colpa alle nuove generazioni. Ma questi ragazzi non hanno colpe.
Quando entrano nei grandi mediastore non trovano una sala di ascolto e non volendo comprare a scatola chiusa, ecco che deviano su apparecchi piccoli che possono ascoltare, magari da un amico.
Possono vedere, toccare, usare, tutti gli smartphone, i tablet, i computer portatili e alcune cuffie.
Possono vedere tutti i televisori in fila e capire quale si vede meglio.
Ma non possono ascoltare nessun impianto.
Ed ecco che il settore è entrato in crisi.
La vecchia generazione è cresciuta diversamente, senza questi mediastore, recandosi nei tanti negozi. All'epoca ce ne erano molti di più in ogni città e molto più forniti.
E la vecchia generazione SA dove recarsi all'occorrenza. Ma i giovani, che sono cresciuti girando per i mediastore e mai trovano sale di ascolto e certi prodotti, si convincono che nel campo hi fi esistono solo quei pochi prodotti che vedono e NON possono neppure ascoltare.
Cioè il giovane di oggi rispetto a quello di ieri, si convince che si trova tutto nel grande mediastore, e più è grande più ci trova. E neppure gli viene l'idea che c'è un negozio a cento chilometri da dove abita dove trova ALCUNI marchi.
Quindi manca il RIFERIMENTO al giovane. Se invece questo entra nel madiastore, e ascolta mese dopo mese nelle sale, inizia a formarsi un GUSTO. Così come se lo forma per gli alimenti, per il tablet, lo smartphone, ecco che se lo forma anche ascoltando i vari impianti.

Il punto su cui bisogna riflettere è che i giovani sono cresciuti girando per questi mediastore, da bambini, e se certe cose non le trovano in questi ambienti, secondo loro non esistono neppure. Anche la pubblicità televisiva latita in questo settore. In pratica questi non ricevono alcuno stimolo.
Invece la vecchia generazione era molto più stimolata perché c'erano molti più negozi, e c'era LA ABITUDINE A GIRARE PER NEGOZI.
Quindi prima o poi si vedeva una VETRINA con delle insegne, i televisori accesi, le casse, gli amplificatori. Da qui magari si entrava e c'era la possibilità di ascoltare. Cioè si sapeva della esistenza del mondo hi fi.
Oggi invece, manca la abitudine a girare per negozi, perché si trova tutto nei grandi store e ci si convince che li dentro c'è tutto.
E nei mediastore trovano certi marchi di casse, di amplificatori, di lettori ecc, non possono ascoltarli, se li ascoltano non notano nulla di tanto speciale perché magari non sono i grandi marchi dove si rimane attratti dal bel suono.
Magari manca una sala apposita dove potersi concentrare, l'ascolto avviene senza concentrazione, invasi dai rumori ecc.

Molto banalmente i giovani di oggi ricevono meno stimoli in questo campo rispetto a quelli della generazione precedenti. Per es. sanno che ci sono i tv 3D ma non sanno che ci sono impianti che si sentono in modo eccezionale.
Del tv 3D sanno perché vedono, possono vedere, dell'impianto non sanno perché nessuno glielo fa ascoltare. Cioè sul percorso nel mediastore il giovane trova il tv 3D ma non trova la saletta di ascolto per apprezzare un impianto e averlo come RIFERIMENTO.
Qui il punto non è solo economico ma CULTURALE. Cioè il giovane non sa neppure della esistenza di certi impianti e sarà facile preda dei vari marchi a basso prezzo perché mai ha potuto ascoltare quelli migliori.
Quindi l'ascolto della musica avverrà sempre con prodotti di scarsa qualità, dove magari ci sarebbe anche la volontà di spendere più soldi.
Cioè qui siamo andati ben oltre un problema di soldi, di quanto uno è disposto a spendere ecc.

Io, tra le altre cose, ho anche una teoria in materia, un pochino dietrologica:)
La accenno brevemente, magari ti può interessare.
Si sa della importanza enorme dei mass media, della tv in primo luogo. Quindi ecco che nei mediastore si trovano tutti i marchi, di tutti i prezzi e si possono VEDERE, cioè non sono spenti, ma ACCESI, con tutto il consumo di elettricità che questo comporta.
Si trovano decine di tv accesi.
Quindi TUTTI devono comprarsi un tv, così da poter seguire la propaganda, la pubblicità ecc.
Invece un impianto stereo, ecco, tu scegli la musica e punto.
E' un caso che hanno decine di tv accesi a consumare tanto, e NESSUN impianto stereo in questi mediastore?
E parliamo di un settore IN CRISI. Non è che di impianti se ne vendono cosi tanti che si può fare a meno di investire nei mediastore. Proprio perché se ne vendono pochi bisogna fare pubblicità. In tv di pubblicità di hi fi non ne ho mai vista. Qualcosa su alcuni giornali e basta.

Mettiamoci per un attimo nella testa del Berlusconi di turno.
Questi è contento che il giovane passa tre ore al giorno ascoltando musica dal suo impianto, o che le passa davanti alla tv?
Quindi MENO tempo con l'impianto implica più tempo con la tv. Ovvero già c'è internet che porta via pubblicita' alla tv e a maggior ragione in casa non ci deve essere un'altra distrazione dalla tv come un impianto stereo. La musica meglio ascoltarla dalla tv, nei vari spettacoli di varietà ecc.

Quindi, e concludo, prima di dire che una nuova generazione (per chissà quale modificazione nel DNA) ignora l'hi fi perché non è interessata, bisogna vedere in quale AMBIENTE questa generazione è immersa ogni giorno e quali stimoli riceve e non riceve.

p.s. Per favore, fa attenzione a certi utenti che intervengono per bloccare il nostro dialogo. Cioè loro intervengono per infastidirci,offendere ecc per non farci parlare. Consiglio di non rispondere, di provare a ignorarli. Non amano il dialogo costruttivo, lo scambio di idee, amano il litigio perché sono aggressivi.
Fabio [Area 6+2.1]
2015-09-13 11:52:10 UTC
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Post by r***@gmail.com
http://www.frys.com/
Sarebbe questo linkato sopra?
Dove hai letto che ci sono le sale d'ascolto?
Te lo hanno detto? Ci sei stato tu?
si' e' quello, ma sul sito c'e' solo lo shop online.
Io ci sono stato piu' volte nel negozio fisico in california (enorme!!),
anche recentemente, e le sale di ascolto hifi ci sono... ;-)
Post by r***@gmail.com
Sarebbe interessante sapere i marchi che mettono in queste sale.
A mio parere ci sono marchi che non ne vogliono proprio sapere di
competere, di essere messi a confronto.
io ho visto (alcuni tra quelli che mi ricordo) klipsch, mcintosh, sonus
faber, polk audio, jbl, marantz, sony, onkyo, yamaha, martin logan, bose e
altre he non ricordo...
r***@gmail.com
2015-09-13 13:30:00 UTC
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Post by Fabio [Area 6+2.1]
Post by r***@gmail.com
http://www.frys.com/
Sarebbe questo linkato sopra?
Dove hai letto che ci sono le sale d'ascolto?
Te lo hanno detto? Ci sei stato tu?
si' e' quello, ma sul sito c'e' solo lo shop online.
Io ci sono stato piu' volte nel negozio fisico in california (enorme!!),
anche recentemente, e le sale di ascolto hifi ci sono... ;-)
In ognuna di queste sale è possibile fare combinazioni? E se è possibile, come può avvenire? C'è un commesso che cambia i fili, oppure manipola sui commutatori?
La cosa che penso sia importante (per avvicinare i giovani) è la possibilità di poter fare le combinazioni da un pannello, semplicemente schiacciando i pulsanti. Per es. nella sala si possono posizionare tre paia di casse e 6 amplificatori.
Quindi si può procedere, tramite un pannello di comando, a fare tutte le combinazioni possibili, e potendo per es. cambiare tra un brano di musica sinfonica, musica da camera, musica rock, jazz ecc.

Questo tipo di automatizzazione è facile da fare, è una tecnologia vecchia, bastano i relè. Inoltre si risparmiano soldi per i commessi che devono dedicarsi a queste operazioni. Ne bastano due per gestire sei sale per es.
Quando poi il cliente ha fatto tutte le sue prove in tutte le sale, ecco che potrà comprare quello che lo ha più convinto.

Magari si può dedicare una sala dove poter ascoltare solo la sorgente, tenendo sempre la stessa amplificazione e casse di RIFERIMENTO.
Un'altra sala dedicata alla amplificazione a valvole, così si nota la differenza tra le varie valvole. E quando uno esce da questa sala e entra in quella dove ci sono gli ampli a transistors può notare le differenze.
Una sala dove ci sono le casse planari (elettrostatiche e isodinamiche o ibride).
Il punto non è quello di fare ascoltare tutti gli ampli, tutte le casse ecc.
Il punto è far vedere le DIFFERENZE tra i vari tipi di tecnologia, così ognuno si può orientare sulle valvole piuttosto che sui transistors, sui planari piuttosto che sui dinamici ecc.
In questo modo si mette in mostra la gran varietà di questo ambito.
In questo modo si fa CULTURA. Cioè cultura tecnologica nel campo della riproduzione audio.
Non si capisce perché con le tv tanto spazio e con l'audio quasi nulla in questi mediastore.
In pratica le aziende del settore è come se si tirassero la zappa sui piedi, andando a vendere solo tramite gli ormai sempre meno negozi dedicati.
Perdono cioè tanti potenziali clienti che girano in questi media store, in particolare i giovani.

Per questo penso che ci siano interessi particolari dietro a questa scelta, in Italia intendo perché dell'estero non so nulla.
Una scelta dove le aziende non vogliono competere. Oppure (dietrologia) dove si è deciso di bloccare queste aziende perché la gente deve comprarsi il televisore E BASTA. Cioè si deve appassionare a guardare la tv e MAI ad ascoltare un ottimo impianto.
E questo perché se uno ha tre ore di tempo libero a casa, se le passa ascoltando musica, ecco che non riceve la propaganda televisiva (per votare) e la pubblicità.
Le tramissioni televisive e la vendita dei televisori sono qualcosa che hanno a che fare col potere. Il potere di trasmettere pubblicità, notizie di parte, propaganda ecc.
Cmq, possiamo sempre pensare che si sia modificato il DNA delle nuove generazioni di italiani, i quali amano ascoltare la musica solo tramite tablet, pc, e tv:))
Dove una cuffia buona o una amplificazione con casse buone, è qualcosa che a queste persone non interessa per nulla.
Si sarà modificato qualche gene nel dna, di TUTTI:)
Una cosa di massa insomma, cose che normalmente si spiegano con mutazioni del DNA e non con il cambiamento della società:)
Deve essere una specie di virus che si trasmette per via aerea e arriva poi a intaccare un gene:))
Fabio [Area 6+2.1]
2015-09-13 15:14:20 UTC
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Post by r***@gmail.com
In ognuna di queste sale è possibile fare combinazioni? E se è possibile,
come può avvenire? C'è un commesso che cambia i fili, oppure manipola sui
commutatori?
si', si potevano fare combinazioni con pannelli elettronici a muro.
Spesso i commessi lasciavano fare ai clienti piu' affidabili/capaci...
r***@gmail.com
2015-09-13 19:06:18 UTC
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Post by Fabio [Area 6+2.1]
Post by r***@gmail.com
In ognuna di queste sale è possibile fare combinazioni? E se è possibile,
come può avvenire? C'è un commesso che cambia i fili, oppure manipola sui
commutatori?
si', si potevano fare combinazioni con pannelli elettronici a muro.
Spesso i commessi lasciavano fare ai clienti piu' affidabili/capaci...
Se ci sono pulsanti, allora la commutazione viene fatta dai relè i quali fanno un certo numero di giri e si posizionano per il contatto desiderato.
In diversi negozi ho visto i commutatori invece. Questi servono al negoziante per non stare lì sempre a cambiare fili alle casse ecc.

Pensa al commutatore che usi tu, cioè con un ingresso ampli e due uscite casse.
Ora pensa di prendere un altro commutatore uguale a quello che hai.
In questo secondo commutatore entri con DUE amplificatori.
L'uscita invece la invii al commutatore che andrà a commutare sulle casse.
In questo modo due ampli e due paia di casse con due commutatori connessi si avranno quattro possibilità, cioè quattro impianti.

Ora, con lo stesso principio di connessione tra i due commutatori si possono usare quelli a tre, quattro, n uscite.
In pratica si agisce sempre sui cavi di potenza.
Ovviamente si tengono tutti gli amplificatori accesi col volume posizionato piuttosto basso.
Inoltre in ogni ampli entra lo stesso segnale in arrivo da un lettore. Qui però ci sarà un dispositivo elettronico capace di deviare lo stesso segnale ai diversi ampli (o preampli) senza far perdere il segnale.

Inoltre gli amplificatori saranno posizionati ad altezza giusta per potere intervenire sulla manopola del volume.
Con questo voglio dire che si può fare perfino a meno di complicati pannelli a pulsanti con relè e usare due commutatori.
Su ogni posizione del commutatore viene scritto una lettera A, B, C che andrà a denotare il paio di casse. Cioè sulla cassa si trova la lettera A per es. Quindi uno dopo avere effettuato la commutazione va a cercarsi la cassa A, e legge una etichetta che la descrive, prezzo compreso.
Stesso discorso per gli amplificatori.

Le apparecchiature che vengono destinate a questo scopo, non possono essere messe in vendita se non nell'usato.
Ripeto che con questo sistema fai da te e le sale d'ascolto non si pretende di esaurire tutte le combinazioni delle marche presenti sul mercato. Ma si può dare una idea di base. Per es. la sala dei planari, la sala dei valvolari, la sala dei transistors, la sala dove si provano le sorgenti, la sala dei diffusori dinamici ecc.
In questo modo il cliente inizierà a prendere confidenza con queste apparecchiature, i prezzi, come suonano, le DIFFERENZE tra le varie tecnologie.
Questo significa che quando deciderà di comprare ecco che potrà meglio spiegarsi con il commesso.
Per es. se ha visto un ampli a valvole con certo tipo di valvole e magari il prezzo lo trova alto, ecco che potrà chiedere un ampli simile ma con prezzo più basso.
Quindi se se vanno in un'altra sala lui e il commesso e provano questi tipi di ampli con il tipo di valvole e lo abbinano al tipo di casse che a lui sono piaciute.
In pratica queste sale d'ascolto sono come dei filtri, per far capire al cliente su cosa si può direzionare.
Se per es. un cliente ascolta le elettrostatiche e non gli piacciono, ecco che neppure chiederà di provarne altre.
Se ascolta i valvolari e non gli piacciono, ecco che neppure chiederà di provarne altri.
In pratica il cliente che andrà a chiedere al commesso di provare altro, lo farò per andare verso una direzione precisa, perché andrà a scartare altre direzioni. Ed è questo lo scopo del filtro.
Ma è anche un fatto culturale, cioè far conoscere questa tecnologia, l'estetica delle apparecchiature che sono anche pezzi di arredamento.

E ovviamente non è che ogni mediastore avrà le stesse marche, stesse apparecchiature con stesse possibilità di combinazioni. Questo significa che un altro mediastore nella città potrebbe avere altre combinazioni.
In questo modo i diversi mediastore di una città riuscirebbero a coprire un po' tutte le combinazioni interessanti per il rapporto prezzo qualità.

Anche il mercato dell'usato si avvantaggerebbe. Infatti chi è appassionato e va in giro ad ascoltare in queste sale, ecco che SA come suonano certe casse, certi ampli, e quando li troverà nell'usato non avrà problemi a valutarlo.

A me dispiace per i tanti giovani che potrebbero appassionarsi, che potrebbero ascoltare, avere dei riferimenti e però non ne hanno. E' ovvio che gli audiofili conoscono già l'ambito e sono disposti a spostarsi per fare ascolti ecc. Ma un giovane, magari timido, che pure inizia ad avere questi interessi, ecco che avrà difficoltà a doversi spostare, provare le varie combinazioni ecc.
Infatti, giustamente, il negoziante non è che può stare lì a far fare tutte le combinazioni a tutti quelli che entrano nel negozio.
Il negoziante appena vede il giovane, capisce che questo è curioso, e che difficilmente comprerà qualcosa. Diverso invece se il negoziante si vede arrivare uno con giacca e cravatta sui sessanta anni e capisce che questo cliente qualcosa comprerà.

Va anche detto che questa difficoltà di fare abbinamenti, di trovare le apparecchiature, piace a molti audiofili. Certi audiofili trattano le apparecchiature come un collezionista. La rarità di certe apparecchiature appassiona molto. Ed ecco che trovarne in ogni mediastore fa perdere (per alcuni audiofili) una sorta di sacralità a certi apparecchi.

Alcuni si sono convinti che nei mediastore bisogna vendere prodotti di scarsa qualità. E però non si accorgono che negli stessi si trovano tv di ottima qualità, pc di ottima qualità, tablet, lavatrici, lavastoviglie ecc.
Chissà perché, per alcuni, nei mediastore non ci può stare un impianto di qualità:)
Per alcuni sembra che più sono pochi i negozi, meglio è.
Qui, ripeto, si tratta di hobby da collezionismo e non di hobby di ascolto della musica.
Se un prodotto è in tutti i mediastore ecco che non può essere collezionato perché ce lo possono avere tutti. Quindi, meno ce ne sono in giro più il prodotto è importante e vale la pena collezionarlo.
Quindi per alcuni collezionisti di apparecchi hi fi la situazione attuale è perfetta:)
Più l'apparecchio è difficile da trovare, più a loro piace:)
p***@gmail.com
2015-09-14 06:56:22 UTC
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Post by r***@gmail.com
Alcuni si sono convinti che nei mediastore bisogna vendere prodotti di scarsa qualità. E però non si accorgono che negli stessi si trovano tv di ottima qualità, pc di ottima qualità, tablet, lavatrici, lavastoviglie ecc.
Non prodotti audio hi-fi di scarsa qualità ma prodotti che non superano un certo livello di prezzo.
Post by r***@gmail.com
Chissà perché, per alcuni, nei mediastore non ci può stare un impianto di qualità:)
Perché non c'è il cliente interessato.
Post by r***@gmail.com
Se un prodotto è in tutti i mediastore ecco che non può essere collezionato perché ce lo possono avere tutti.
Ma sei fuori di melone oggi? Tengono delle Amati Sonus Faber nel Mediastore sotto casa? E chi paga per il loro mantenimento "morto" nell'iperstore? E dico delle Amati per rimanere su una fascia di prezzo corrispondente ad un televisore di lusso (10mila euro), che il suo acquirente comunque lo trova, non tutte le settimane ma nell'arco di un anno sicuramente sì, anche in provincia.

Sai, è come se io pretendessi di trovare un Fazioli Liminal dal Merula quando manco lo showroom fazioli milanese ce l'ha più esposto in vetrina (e non credo perché qualcuno l'abbia comprato).

Pianoforti di classe A e A+, Hi-fi e Hi-End sono come le Ferrari e le Lamborghini... O la Tesla che ho visto ieri l'altro andando in Conservatorio... :-)
Michele
2015-09-14 22:00:21 UTC
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Post by r***@gmail.com
Se ci fosse vere competizione (cioè se i clienti potessero mettere a
confronto gli apparecchi, così come succede per i televisori) ecco che
i prezzi andrebbero a calare di molto e diverse aziende
guadagnerebbero DI MENO.
Questo ragionamento presenta una falla. Per quale motivo Kenwood, Sony,
Pioneer e Panasonic si fanno concorrenza ad esempio nelle autoradio, se
non nei televisori stessi e sono presenti nelle catene di distribuzione
ma non propongono la loro linea hi fi?

Negli anni '90 da Mediaworld c'erano anche marchi piu` specializzati
come Nad, Rotel e B&W, con reparti di ascolto. Adesso se vai da Euronics
trovi le cuffie Koss, ma sono auricolari, di sicuro non le Pro 4/AA.

Sono a mio parere cambiate le richieste del consumatore che va in
questi negozi ed i negozi si sono adeguati.
p***@gmail.com
2015-09-15 09:26:42 UTC
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Post by Michele
Sono a mio parere cambiate le richieste del consumatore che va in
questi negozi ed i negozi si sono adeguati.
Ovviamente dato che un lettore dvd (oggi BD) legge anche i cd, la stragrande maggioranza di utenza è passata ad un solo apparecchio. Senza contare chi legge i cd nel pc...

Poi c'è il discorso della musica guardata oltre che ascoltata: personalmente gradirei più video musicali (parlo della classica) che cd, ma il mercato sembra ignorare questo fatto.

In ogni caso se allestisci un impianto con il televisore al centro la maggio parte dell'utenza pensa al cinema (magari fracassone) e non al concerto.

Ricordo benissimo l'evoluzione del Top Audio (MI) negli anni del dvd: molte sale d'ascolto si trasformarono in sale di visione/ascolto.

Lì accadde l'irreparabile. Gli audiofili si rintanarono in alcune salette semre più esoteriche mentre il grosso dell'utenza posto davanti ad un video tirò fuori il peggio di sé, ossia la dipendenza dalla televisione come intrattenimento idiota.

lz
r***@gmail.com
2015-09-15 12:20:19 UTC
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Post by Michele
Sono a mio parere cambiate le richieste del consumatore che va in
questi negozi ed i negozi si sono adeguati.
Sono d'accordo, anche secondo me sono cambiate le richieste, i desideri ecc.
Però cerco di capire PERCHE' sono cambiate le richieste.
I mediastore sono venuti fuori verso gli anni Novanta. E in quel periodo le aziende hi fi decisero di lanciare gli ampli multicanali, i lettori dvd, i kit di casse.

Questo dell'HT significava, per le aziende, il mettere in secondo piano lo stereo. Cioè l'impianto stereo doveva apparire come una cosa superata, al punto tale che chi aveva lo stereo doveva comprarsi un impianto 5.1.
Ovviamente, per diffondere subito e vendere subito, ecco che puntarono su elettroniche e casse di basso livello, così da poter abbassare moltissimo il prezzo.
In questo modo IL GUSTO dei clienti attuali è stato modificato. Cioè il tizio amante di musica si fa convincere che la cosa buona sta nel 5.1, anche se costa poco.
I ragazzi inoltre si trovano nelle case questi impianti HT dei loro genitori, ed ecco che per i ragazzi un impianto stereo è cosa superata.

Quindi gli impianti stereo nei mediastore non dovevano più comparire, cioè non dovevano fare la concorrenza all'HT di basso livello.

Faccio un esempio:
Uno che ha un impianto stereo a casa di basso livello entra nel mediastore. E cerca lo stereo, ma non ne trova, ma trova gli impianti 5.1 che si possono pure ascoltare in qualche saletta.
Quindi il tizio, giustamente, vede la novità e ascolta. A quel punto nota i famosi effetti surround e viene colpito. Poi chiede il prezzo e vede che costa quanto lo stereo (di basso livello) che ha a casa, ed ecco che si convince e compra.

Ora, se accanto all'impianto HT metti un impianto STEREO McIntosh, un audioanalogue, le casse Quad, o le Magneplanar, o le B W o le proac, le tannoy ecc, ecco che il tizio (che ha gia lo stereo a casa) inizia a RIFLETTERE.
Cioè nota gli effetti dell'HT e ma nota che il McIntosh si sente meglio ecc.
Quindi il tizio si FERMA, riflette, inizia a pensare di usare altri ampli nel 5.1, altre casse e però il prezzo RADDOPPIA.
Infatti un conto è un ampli multicanale sony, altro è uno McIntosh o Accuphase ecc.
Quindi il 5.1 economico non veniva venduto a tanti clienti.
Michele
2015-09-17 21:44:24 UTC
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Post by r***@gmail.com
Quindi il tizio, giustamente, vede la novità e ascolta. A quel punto
nota i famosi effetti surround e viene colpito. Poi chiede il prezzo e
vede che costa quanto lo stereo (di basso livello) che ha a casa, ed
ecco che si convince e compra.
Per gli standard di qualcuno il mio e` un impianto di basso livello.
Il lettore CD e` un Sony CDP 195 e l'ampli e` un NAD C300. Roba che ha
almeno 25 anni sul groppone e continua a funzionare perfettamente.
Anche gli altri componenti sono del periodo. Dato che il loro sporco
lavoro lo fanno per bene, non vedo necessita` di andare a comprare
qualche cosa di nuovo.
Sarei tentato di prendere un paio di casse nuove, visto che le attuali
sono a sospensione pneumatica, ma...

Molti possessori di impianti non esoterici di marchi di qualita` non
sentono la necessita` di cambiare, visto che le apparecchiature
funzionano, se vogliono ascolatre mp3 di solito basta un cavo da 10 euro
per collegare l'ingresso AUX all cellulare.
Post by r***@gmail.com
Ora, se accanto all'impianto HT metti un impianto STEREO McIntosh, un
audioanalogue, le casse Quad, o le Magneplanar, o le B W o le proac,
le tannoy ecc, ecco che il tizio (che ha gia lo stereo a casa) inizia
a RIFLETTERE.
Cioè nota gli effetti dell'HT e ma nota che il McIntosh si sente meglio ecc.
Quindi il tizio si FERMA, riflette, inizia a pensare di usare altri
ampli nel 5.1, altre casse e però il prezzo RADDOPPIA.
Infatti un conto è un ampli multicanale sony, altro è uno McIntosh o Accuphase ecc.
Quindi il 5.1 economico non veniva venduto a tanti clienti.
Lo stesso discorso pero` lo si puo` fare per un ampli stereo entry level
ed uno high end.
Io non credo che una casa costruttrice abbia interesse ad uccidere una
linea di prodotto a scapito di un'altra. Non e` che Yamaha perche` vende
hi-fi 5.1 smetta di voler vendere gli ampli stereo o quelli per
chitarra.

Il problema e` che un buom sistema surround richiede molte piu`
accortezze nella disposizione degli altoparlanti rispetto ad uno
stereofonico.

Non e` che per le catene di elettronica convega molto di piu` vendere
smartphone che dopo tre anni uno cambia che un impianto ?

Un iPhone 6 64GB costa 889 euro ho guardato adesso

Facciamo due conti.

Ampli Denon PMA-520AE 179 euro su Amazon
Lettore CD/MP3 Teac CD-P650 299,00 euro su Amazon
Wharfedale Diamond 10.3 Coppia Diffusori 347 euro su Amazon

Per ascoldare CD ed MP3 credo che faccia un buon lavoro - poi possiamo
prenderci a botte per decidere quale sia il modello migliore - ma
possiamo stimare che per una decina di anni almento chi li ha comprati
sia a posto e che possa tranquillamente ascoltare "The visitors" degli
ABBA, pubblicato nel 1982, cosi` come i CD che verranno pubblicati in
futuro.
Choplifter (un gioco per Apple // sempre del 1982) non lo puoi mica
usare sull'iPhone...
r***@gmail.com
2015-09-18 17:07:09 UTC
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Post by Michele
Sarei tentato di prendere un paio di casse nuove, visto che le attuali
sono a sospensione pneumatica, ma...
Se il suono del NAD ti piace ti basta cambiare solo le casse. Bada ovviamente all'efficienza (in db) di queste nuove casse, cioè se il NAD le pilota bene come quelle che hai.
Sicuramente qualcosa di meglio puoi trovare perché dopo 25 anni sono andati avanti con la tecnologia e i prezzi sono scesi molto. Cioè il rapporto qualità prezzo è aumentato.
Post by Michele
Io non credo che una casa costruttrice abbia interesse ad uccidere una
linea di prodotto a scapito di un'altra. Non e` che Yamaha perche` vende
hi-fi 5.1 smetta di voler vendere gli ampli stereo o quelli per
chitarra.
A grandi linee possiamo pensare che verso la fine degli anni Novanta, le persone che avevano uno stereo a casa (lasciamo perdere la qualità) erano x.
Ora non era facile far cambiare stereo a queste x persone.
Cioè a parte gli audiofili che sono in numero minore di x, ecco che per spingere all'acquisto di nuovo ampli conveniva usare il sistema 5.1.

Cioè se nel negozio il tizio che aveva uno stereo di scarsa qualità a casa poteva ascoltare un 5.1 a basso prezzo e un impianto di 20 mila euro, ecco che alla fine poteva avere dubbi sulla qualità del 5.1 in quanto a TECNOLOGIA HI FI MIGLIORE.
Il punto era convincere un po' tutti che il 5.1 è migliore dello stereo, cioè lo stereo doveva essere percepito come superato, come fu per la tv a colori rispetto a quella in bianco e nero.

Quindi, gli appassionati di musica, invece di puntare verso ampli e casse migliori, puntavano verso il 5.1. E questo anche perché non potevano fare paragoni diretti. Inoltre la spazialità del 5.1 DISORIENTA non poco. Il primo impatto è estremamente favorevole.
Solo che però aumenta la spazialità e diminuisce la qualità.
Un po' come quando dal vivo usano tanti watt, casse grandi, ma la qualità diminuisce, aumenta la distorsione ecc.

In pratica, a mio parere, il 5.1 nei negozi non doveva avere rivali ACCESI.
Altrimenti molti avrebbero iniziato a riflette, a notare altri parametri oltre alla spazialità.
E infatti loro tenevano accesi solo i 5.1:))
E sono riusciti a venderne pure tanti.....di bassa qualità ma di grande spazialità.
La separazione tra gli strumenti è inesistente a quel livello di amplificazione. La gamma dinamica diventa qualcosa di sconosciuto, la distorsione (vista la spazialità aumentata) si percepisce meno.
E' stato indubbiamente un grosso affare per queste aziende.
Però impianti del genere creano una fatica di ascolto enorme.
Questo perché c'è tanta distorsione, scarsa separazione tra gli strumenti, dinamica pessima ecc.
Cioè noi qui stiamo parlando di un amplificatore (che costa 300 euro per es.) che deve pilotare 5 canali.....è ovvio che per fare le cose bene bisognerebbe usare 5 ampli MONO per ognuno dei 5 canali.
I mono vengono usati per i 2 canali e c'è un miglioramento, nel caso di 5 canali i mono sono obbligatori.
Non a caso si inventarono il subowoofer ATTIVO, cioè con l'ampli dentro.
Immagina se questo povero ampli da 200 euro doveva pilotare 5 canali più il subowoofer passivo:)))

A mio parere l'home theater ha affossato il discorso sulla qualità. Questo anche perché è un pochino più difficile notare certi parametri andando a usare 6 diffusori.
Chi a casa ha il 5.1 è convinto che ha il massimo, che lo stereo è una cosa superata.
Gli audiofili sono una minoranza. E' chiaro che loro con l'HT hanno puntato a una fascia ben più ampia di quella degli audiofili, tirando dentro musica e cinema.
tsunami!
2015-09-13 05:32:59 UTC
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Post by Fabio [Area 6+2.1]
Post by Lanfranco
In che mondo vivi? Mai stato in un iperstore (Mediaworld, Trony, ecc.) ?
Ma lui dice come mai in Italia negli iperstore non ci sono sale
hifi/audiophile?
In effetti, ad esempio negli States, se vai da Fry's ci sono 4-5 sale di
ascolto con impianti stereo (no home theater, che sono in altre sale) da
1000 a decine di migliaia di euro...
si vabbe' ma stiamo parlando di aria fritta (non tu, si intende)
una volta questi posti c'erano anche da noi, ora che l'hifi soprattutto
da noi e' morta ovviamente non hanno piu' senso di esistere, cosi' come
stanno scomparendo tutti i negozi di hifi; in questo caso rimane solo
chi vende *gioielleria* da migliaia di euro, ovvero roba cromata,
illuminata di blu, o con chassis da 15 kg (e dentro vuota) : tutti gli
altri si servono mediante e-commerce o nei mercatini dell'usato online.
non facciamola tanto lunga che non ha nessun senso.
p***@gmail.com
2015-09-13 09:51:55 UTC
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Post by tsunami!
ora che l'hifi soprattutto
da noi e' morta ovviamente non hanno piu' senso di esistere, cosi' come
stanno scomparendo tutti i negozi di hifi
Il discorso inho è legato alla cultura. Infatti anche i negozi di strumenti musicali, pianoforti, spartiti e partiture sono "in crisi". Non essendoci un incremento di cultura musicale è impensabile ci sia un incremento di vendita di componenti di qualità per far musica.

I negozi di hi-fi si sono solo ridotti numericamente. Inutile fare gli apocalittici.
Giancarlo
2015-09-14 08:50:31 UTC
Permalink
Post by p***@gmail.com
Il discorso inho è legato alla cultura. Infatti anche i negozi di strumenti musicali, pianoforti, spartiti e partiture sono "in crisi". Non essendoci un incremento di cultura musicale è impensabile ci sia un incremento di vendita di componenti di qualità per far musica.
I negozi di hi-fi si sono solo ridotti numericamente. Inutile fare gli apocalittici.
Il discorso è proprio quello. Non credo che dipenda molto da paura di competere da parte dei produttori(non esisterebbe fiere e mostre). Il momento (periodo, epoca) è desolante. Aumentano i tatuatori e diminuiscono i negozi di strumenti musicali, spartiti, Hi Fi.
r***@gmail.com
2015-09-14 11:39:09 UTC
Permalink
I Non credo che dipenda molto da paura di competere da parte dei >produttori(non esisterebbe fiere e mostre). Il momento (periodo, epoca) è >desolante. Aumentano i tatuatori e diminuiscono i negozi di strumenti >musicali, spartiti, Hi Fi.
Anche i negozi di alimentari sono diminuiti, e però la gente mangia DI PIU' rispetto agli anni Sessanta per es.
Al posto dei negozi di alimentari abbiamo i supermarket.
Nei mediastore per es. si vendono cd, dvd, blue ray. Ed è grazie a questi mediastore se si è diffuso l'uso del dvd, del 5.1 e non certo per i negozi hi fi. In ogni mediastore trovi in vendita tanti televisori e diversi amplificatori 5.1 con tanto di diffusori.
Il problema è che non è facile ascoltarne diversi tipi ecc.
Quindi, può apparire strano, ma è stato grazie ai mediastore se molti in casa hanno il lettore dvd e sistemi HT.

Quindi le aziende hanno spinto verso l'home theater perché avevano bisogno di aprire il mercato del dvd. Il dvd rispetto alla videocassetta si vede meglio, e non solo si sente meglio, ma ha il sistema 5.1.

In pratica queste aziende hanno puntato su ampli multicanali, lettori dvd, sistemi di casse surround, casse centrali ecc.
E ci sono sistemi di grande qualità in questo campo.
Cioè hanno spinto affinché un po' tutti passassero dallo stereo all'home theater.
Per fare questa rivoluzione e in fretta, ecco che hanno messo in vendita nei mediastore apparecchiature di serie b. Cioè ampli multicanali che costano MENO di un ampli stereo. Oppure kit di casse che costano meno ma ma hanno anche minore qualità.
In pratica per spingere le vendite dell'HT hanno dovuto abbassare la qualità.
Ma questo è un fenomeno PASSATO.
Cioè il fenomeno HT è roba vecchia, roba della fine anni Novanta e inizi del duemila.
Ora per queste aziende è in atto la rivoluzione dei network, cioè dei lettori di rete.
Negli ultimi quattro anni ogni azienda ne ha prodotti diversi.
Cioè, dopo aver sostituito le videocassette con il dvd, stanno ora sostituento i cd con i lettori di rete.
Questo è possibile perché vi fu la precedente rivoluzione digitale, cioè una connessione internet in ogni casa.
E questa a sua volta fu possibile perché decenni prima vi fu la rivoluzione telefonica, cioè fili del telefono in ogni casa. E questa a sua volta fu possibile perché ancora prima vi fu la rivoluzione della elettricità in ogni casa.
Più che di dna (essere attratti o meno dalla musica) a mio parere dobbiamo parlare di RIVOLUZIONI INDUSTRIALI per capire certi fenomeni sociali.

Quella in atto dagli anni Cinquanta è la cosiddetta terza rivoluzione industriale:
https://it.wikipedia.org/wiki/Terza_rivoluzione_industriale

Poi, se uno vuole sostenere che il DNA cambia, cambiano i geni per la predisposizione verso la musica e aumentano quelli verso la predisposizione ai tatuaggi, lo può sostenere. Ma bisogna che ci dica QUALI geni mutano e PERCHE':)

Inoltre abbiamo avuto l'influenza della televisione che è passata da due canali degli anni Sessanta ai venti e oltre canali degli anni Ottanta, con reti private ecc.
Questo significa che sul gusto musicale ha influito principalmente non il DNA ma le televisioni, anche quelle di Berlusconi che non a caso vinse pure le elezioni a primi degli anni Novanta.
Vogliamo dire che le nuove generazioni avevano il DNA cambiato pronto per votare Berlusconi?:))

L'influenza della televisione negli anni Ottanta e Novanta fu talmente prepotente che la gente non andava piu al cinema. Addirittura nel 1994 vi furono dei referendum dove, tra le altre cose, si doveva votare pro o contro la pubblicità sulle reti commerciali.
Berlusconi disse che se la gente votava contro la pubblicità ecco che lui non avrebbe piu trasmesso i film. Vinse Berlusconi, cioè la popolazione voleva vedersi i film interrotti, non voleva noleggiare videocassette, non voleva andare al cinema.

Le tv commerciali misero in CRISI il settore delle sale cinematografiche. Molti produttori cinematografici avevano interesse a mandare i loro film in tv DOPO anni dalla prima visione. Però gli stessi per quanto riguarda le prime visioni non raggiunsero accordi PERCHE' si stava per commercializzare il dvd.
Da qui allora gli investimenti nelle multisale di fine anni Novanta e nei DVD.
Cioè la tecnologia del dvd aiutava i produttori cinematografici a rimanere indipendenti dalle aziende televisive.
Cioè il medium per far passare le loro produzioni non era solo la tv, ma anche il dvd e le sale.
Da qui allora investimenti sul dvd e nelle multisale.
Sembra un paradosso, ma da quando c'è il dvd la gente, in quel periodo, va di più al cinema rispetto ai dieci anni precedenti.
E questo perché le multisale sono accoglienti, hanno un bar, un ristorante, prongono la SCELTA, come avviene a casa tra diversi film. Inoltre sono sale moderne, confortevoli ecc.
Le multisale divennero in breve tempo i PUNTI DI RITROVO di parecchi giovani.

La vedo dura quindi sostenere che LE STESSE PERSONE hanno avuto mutazioni genetiche nel giro di dieci anni, e dal vedere sempre film in tv, sono poi andata di più al cinema.
Evidentemente la multisala attira di più che una monosala. Le multisale hanno il parcheggio grande ecc.

Tornando ai negozi hi fi, questi sono sempre di meno come i negozi di alimentari. I giovani pensano che il mondo audio esista solo nei mediastore. E non hanno torto, visto che lì vendono diversi sistemi HT, ampli stereo ecc che però non possono ascoltare.
Per capire il fenomeno dobbiamo metterci nei panni dei giovani di oggi. Questi sono abituati ai grandi store, e se in questi grandi negozi non ricevono lo stimolo, ecco che sarà IMPOSSIBILE per il solito piccolo negozietto con la insegna luminosa attirare attenzione.

Se si vendono tanti computer è soprattutto perché li hanno messi nei grandi mediastore. Dove anno dopo anno, arriva il momento dove c'è curiosita, interesse e subito si viene accontentati si approfondisce, si vede, tocca, usa l'apparecchio ecc.
Un punto che non bisogna trascurare è il DESIDERIO.
Comprare un bene è SECONDARIO al desiderio.
I giovani di oggi desiderano pc, tablet, telefonini perché sono stimolati dalla pubblicità e da quello che vedono e usano nei mediastore.

Nel campo teblet e telefonini siamo ben oltre al bisogno, siamo a livello di DESIDERIO. Cioè non lo possono comprare ma l'hanno come riferimento e questo perché SEGUONO questo ambito. E lo possono seguire perché c'è pubblicità che stimola e mediastore.
Senza la pubblicità e i mediastore nessuno saprebbe del nuovo modello di tablet, di smartphone ecc.
Quindi non si capisce perché uno dovrebbe DESIDERARE un apparecchio hi fi se non lo vede da nessuna parte, neppure tramite la pubblicità in tv.

Se il giovane entra nei mediastore e vede mese dopo mese, anno dopo anno questi impianti in funzione, prima o poi entra, ascolta e inizia a DESIDERARE. Infatti a me non risulta che vi sia stata nessuna mutazione nei geni del DNA dei giovani di oggi, cioè i geni della musica:))
E non si capisce perché un giovane non dovrebbe desiderare un apparecchio dove può sentire la musica molto meglio.

Ovviamente non lo comprerà, lo potrà vedere un eccesso, per lui costerà troppo, MA LO SA che esiste quel modo di ascoltare musica. Quindi ecco che diventa un fatto culturale, cioè DI SAPERE che esistono certe cose.
Infatti i giovani si mandano a scuola proprio per fare loro conoscere tante cose. E la differenza tra chi non è andato a scuola e chi ci è andato è evidente, e non sta nel DNA:))

Sai cosa inizio a pensare?
Penso che a molti audiofili questa situazione piace molto. Piace perché si sentono unici, più importanti, capaci della media della popolazione. Come unici e pochi a capire che un impianto si sente meglio di un altro e quindi è NORMALE che ci siano negozi a debita distanza dai mediastore dove andare a comprare:))
Qui però (e parlo dal punto di vista sociologico) si tratta di status symbol, cioè il non voler entrare nel mediastore dove vanno tutti.
E chissà che le aziende del settore non abbiano SONDAGGI in tal senso per quanto riguarda l'Italia.
Cioè il sondaggio spiega alle aziende: se vi mettete a vendere nei mediastore metà degli audiofili non vi seguiranno perché non vogliono mischiarsi con altri che non ritengono degni, capaci di capire la differenza tra due impianti.
A questo non ci avevo pensato, ma è possibile. Ci ho pensato dopo aver letto diversi commenti in questo thread. Saranno probabilmente quelli che in questi apparecchi vedono più una sorta di collezione che di macchina utile per l'uomo.
Cioè per alcuni è insopportabile il fatto che certe apparecchiature possono essere messe alla vista (e al possibile acquisto) di chiunque, dove questi chiunque vengono pensati come i più poveri, gli ultimi della società. Un po' come se si pensasse di trovare abiti firmati sulle bancarelle del mercato rionale.
Ma il punto da capire è che un mediastore vende apparecchiature ad elevatissima tecnologia e non è il mercato rionale.
p***@gmail.com
2015-09-14 18:36:30 UTC
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Post by Giancarlo
Aumentano i tatuatori e diminuiscono i negozi di strumenti musicali, spartiti, Hi Fi.
Che i tatuatori tatuino non mi disturba :-)

Quel che mi preoccupa (e sinceramente mi disturba) è ascoltare su Radio 3 Suite una pubblicità della DG che promuove dischi di musicaccia simil new age, imho roba per far dormire le vacche del Wisconsin...
Adriano
2015-09-13 12:13:34 UTC
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Post by Fabio [Area 6+2.1]
Ma lui dice come mai in Italia negli iperstore non ci sono sale
hifi/audiophile?
il mediaworld una volta aveva la sala hifi e quella home cinema. Poi
solo quella home cinema con l'angolino hifi. Ora spesso non c'e' piu'
nemmeno quella, tanto la gente va a comprare il tv "piu' grosso che
puo'" e della qualita' se ne frega
s@lek
2015-09-13 13:03:56 UTC
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Post by Adriano
Post by Fabio [Area 6+2.1]
Ma lui dice come mai in Italia negli iperstore non ci sono sale
hifi/audiophile?
il mediaworld una volta aveva la sala hifi e quella home cinema. Poi
solo quella home cinema con l'angolino hifi. Ora spesso non c'e' piu'
nemmeno quella, tanto la gente va a comprare il tv "piu' grosso che
puo'" e della qualita' se ne frega
piu' che altro nel video la qualita' e' appiattita: oggi tra loewe/b&O e
samsung/lg nn c'e' piu' il gap di una volta, anzi
e psicologicamente se spendi mille euro per una tv, devi avere
motivazione molto solide anche solo per spenderne altrettante per l'audio
--
***@l@m ***@lek
Adriano
2015-09-13 14:21:09 UTC
Permalink
Post by ***@lek
piu' che altro nel video la qualita' e' appiattita: oggi tra loewe/b&O e
samsung/lg nn c'e' piu' il gap di una volta, anzi
e psicologicamente se spendi mille euro per una tv, devi avere motivazione
molto solide anche solo per spenderne altrettante per l'audio
sicuramente. E comunque la qualita' (forse nell'audio piu' che nel
video) non e' certo il primo parametro preso in considerazione dal
cliente tipico dei centri commerciali.
Lanfranco
2015-09-13 14:54:43 UTC
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A metà anni 70 c'era un grosso negozio a Bologna che usava i commutatori.
Dopo neanche due anni erano spariti.
Vediamo chi indovina il motivo (non era legato alla gestione/costo del personale)
Fabio [Area 6+2.1]
2015-09-13 15:13:06 UTC
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Post by Lanfranco
A metà anni 70 c'era un grosso negozio a Bologna che usava i commutatori.
Dopo neanche due anni erano spariti.
Vediamo chi indovina il motivo (non era legato alla gestione/costo del personale)
ruBBati?? :-O
Lanfranco
2015-09-14 12:35:08 UTC
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Post by Fabio [Area 6+2.1]
Post by Lanfranco
A metà anni 70 c'era un grosso negozio a Bologna che usava i commutatori.
Dopo neanche due anni erano spariti.
Vediamo chi indovina il motivo (non era legato alla gestione/costo del personale)
ruBBati?? :-O
No, ma introducevano una quantità di rumore invereconda, inoltre essendo impossibile pareggiare i livelli rendevano il cambio di altoparlanti semplicemente inutile.
p***@gmail.com
2015-09-14 18:20:28 UTC
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Post by Lanfranco
Post by Fabio [Area 6+2.1]
ruBBati?? :-O
No, ma introducevano una quantità di rumore invereconda, inoltre essendo impossibile pareggiare i livelli rendevano il cambio di altoparlanti semplicemente inutile.
Senza contare che più diffusori accostati gli uni agli altri creano un problema di spazializzazione del suono, altrettanto invereconda, specie se parliamo di diffusori da migliaia di euro.

Il meglio io l'ho visto in azione nelle salette piccole del Top Audio (Milano) dove ogni camera d'albergo era trasformata in un mini stage di prova per pochi spettatori e poche apparecchiature in funzione.
Frank Lucas
2015-09-13 15:49:57 UTC
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Post by Lanfranco
A metà anni 70 c'era un grosso negozio a Bologna che usava i commutatori.
Dopo neanche due anni erano spariti.
Vediamo chi indovina il motivo (non era legato alla gestione/costo del personale)
Spariti i commutatori o problema con l'italiano?

Frank
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