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2015-09-12 10:57:06 UTC
Come mai in Italia non esiste nessun supermarket dell'hi fi?
E' probabile che all'estero ve ne siano.
La scelta è andata sui supermarket che vendono gli elettrodomestici e tra questi ci sono tv, computer e stereo, ecc.
Inoltre con l'ascesa del 5.1 il pubblico si è convinto che l'audio è indissolubilmente connesso col video. Da qui allora i supermarket per elettrodomestici hanno attirato quei consumatori che normalmente si rivolgevano a un negozio hi fi.
Molti negozi hi fi degli anni Settanta e Ottanta hanno quindi perso tanta clientela. Molti di questi hanno chiuso, altri hanno ripiegato su audio, video, elettrodomestici. Altri, avendo minore clientela, hanno ridotto i locali,le sale di ascolto. Altri poi si sono dedicati solo a poche marche.
Cose che sono capitate anche ai di alimentari(e non solo) per es. (con la ascesa delle grandi catene di distribuzione), di elettrodomestici ecc.
C'è stata una ottimizzazione nella vendita al dettaglio con calo dei prezzi in tutti i settori. Locali molto grandi, depositi più grandi, personale che svolge più funzioni. E' come mettere per es. 10 negozi di alimentari insieme. Però si usa un unico grande locale che è più facile riscaldare rispetto a 10 locali distinti. Stesso discorso per l'illuminazione del locale.
Ma soprattutto si hanno più clienti, cioè si vendono più prodotti.
Ormai in ogni settore possiamo trovare un grande supermarket dedicato. Anche all'hobby del fai da te per esempio in qualsiasi campo.
Però, chissà perché, nel campo hi fi non esiste nulla, e parlo di TUTTA l'Italia.
Ovviamente, visto il numero di clienti, non è il caso di mettere su un supermarket per ogni città italiana. Ne basterebbe uno per ogni capoluogo di regione per esempio. O due in una regione più abitata ecc.
Ora qualcuno qui potrebbe dire: ma i clienti sono pochissimi ed ecco che non se ne trova nessuno in Italia.
Ma noi invece sappiamo che ci sono i grandi supermarket che vendono tv, lavatrici, computer e stereo. E sappiamo che ci sono tanti piccoli negozi sparsi per l'Italia dedicati agli audiofili.
Solo che ogni negozio offre i suoi marchi. E se uno vuole fare confronti deve poi spostarsi in altre regioni italiane.
In pratica, ed è questo il paradosso, se vuoi provare la pasta (per fare paragoni) puoi trovare nello stesso negozio TUTTI i tipi di pasta. E qui la prova è facile da fare, perché di pasta se ne può consumare tanta.
Ma se uno SBAGLIA marca di pasta, ecco che non ci sono problemi.
Se invece si sbaglia marca di amplificatore, casse ecc. ecco che ci sono problemi. Cioè nel caso dell'hi fi bisogna mettere in cliente nella possibilità di scegliere tra più prodotti in modo agevole perché poi non è facile rimediare come nel caso della pasta per es.
Oggi un po' tutti sono abituati ad entrare in un grande supermarket dove trovano di tutto per quel settore. E sicuramente i giovani(e non solo) sarebbero molto attratti da un supermarket dell'hi fi. Dove possono ascoltare anche impianti costosi, e però avere così un RIFERIMENTO.
Ovvero a TUTTE le aziende del settore Hi Fi (americane, giapponesi, europee ecc) converrebbe FINANZIARE iniziative del genere. Infatti in altri settori ci sono
Quindi viene da porsi la domanda, e cioè PERCHE' in Italia (non so altrove) non ci sono i supermarket dell'hi fi?
Se le aziende del settore sono davvero interessate ad attirare più clienti, perché non finanziano operazioni del genere?
Una delle risposte sta nel TIMORE di molte aziende di mettersi a CONFRONTO con altre.
E' chiaro che un supermarket dell'hi fi dovrà avere almeno DIECI sale di ascolto, dove poi in ognuna di queste è possibile provare diverse casse, amplificatori ecc. Il tutto andando ad agire su pannelli elettronici dove si seleziona le casse e l'ampli, cioè tutto molto facile da far manipolare anche ai bambini con la possibilità di poter scegliere anche la musica.
Ovvero, così come mettono i tablet, i computer da poter far toccare, usare nei supermarket, dovrebbero fare per l'hi fi. Ma non è mai avvenuto nulla del genere.
Eppure questo è un campo dove non si può comprare a scatola chiusa. Qui non è la pasta, che se non ti piace non la compri più, qui è un impianto che poi ti rimane in casa.
Ci sono aziende che ormai hanno un mercato importante, il cosiddetto hi fi consumer che viene venduto sia nei supermarket di elettrodomestici, computer ecc che nei soliti piccoli negozi di hi fi, sempre di meno ormai.
E sono questi che avrebbero molto da perdere secondo me. Parlo di Sony, Yamaha ecc, cioè aziende che sono presenti in più ambiti dell'elettronica e non solo. E sono giganti economicamente parlando, che possono impedire iniziative del genere.
Immaginate per es. un ampli Sony di 500 euro messo a confronto con un ampli audio advance (che progettano in Francia e costruiscono in Asia). L'audio adavance sui 500 euro offre molto di più di un Sony.
Ma non è solo un problema di prezzi, perché anche se un ampli (o casse) costano il doppio, ecco che magari il tizio compra il Sony per risparmiare, MA LO SA che quello non è il massimo.
Nel campo dei telefonini le varie aziende sono entrate in diretta concorrenza, così per i tablet, computer ecc. Nel campo dell'hi fi si sono affidate al concessionario.
Come per le auto insomma.
Solo che in una città è possibile poter provare tante auto diverse. Ma nel caso dell'hi fi per provare un po' tutto bisogna andarsene in giro per l'Italia, e in ogni caso il confronto è difficile. Infatti bisogna ascoltare nello stesso ambiente e nel giro di pochi minuti, e non di giorni.
A mio parere i clienti ci sono. Sono gli stessi che comprano impianti consumer. Questo è un cliente che può confrontare i diversi televisori, esposti uno di seguito all'altro e quindi può fare in raffronto per qualità di immagine e dimensione.
Però nel caso dell'audio non gli fanno fare nessun raffronto.
In realtà i supermarket gia ci sono, bisogna solo dedicare dei reparti all'hi fi. Ma reparti bene attrezzati e non una semplice saletta dove c'è il solito commesso che consiglia senza far sentire nulla, sempre scocciato dal fare collegamenti ecc.
Noi viviamo in una società piena di pubblicità, dove ti fanno provare abiti in grandi negozi, dove ti fanno provare l'auto, dove ti mettono i televisori l'uno di seguito all'altro, dove ti mettono i tablet, i computer tutti sullo stesso tavolo da poter provare.
Nel campo audio questo non avviene, con tutto che già ci sono i grandi centri di vendita.
Io non penso che questa sia una svista.
A mio parere, molto semplicemente, ci sono dei colossi che si OPPONGONO a realizzare negozi del genere. Questo perché da un confronto diretto hanno tutto da perdere, e cioè perderebbero tanti clienti.
Molti si lamentano dei giovano che usano il tablet, lo smartphone per la musica e non vanno oltre.
Ma questi giovani non trovano nulla che fa per loro in questi negozi. A volte trovano cuffie da poter provare, le provano e le comprano anche. Molto più spesso trovano cuffie chiuse, non sanno di cosa sono capaci, e non le comprano.
I giovano sono molto pratici, non comprano a scatola chiusa, vogliono sperimentare.
Ma c'è anche il mondo della pubblicità per questi giovani. La azienda che meglio pubblicizza una cuffia, più la vende a SCATOLA CHIUSA.
Nel mondo della pubblicità quindi non conviene il confronto, conviene la persuasione.
E' probabile che all'estero ve ne siano.
La scelta è andata sui supermarket che vendono gli elettrodomestici e tra questi ci sono tv, computer e stereo, ecc.
Inoltre con l'ascesa del 5.1 il pubblico si è convinto che l'audio è indissolubilmente connesso col video. Da qui allora i supermarket per elettrodomestici hanno attirato quei consumatori che normalmente si rivolgevano a un negozio hi fi.
Molti negozi hi fi degli anni Settanta e Ottanta hanno quindi perso tanta clientela. Molti di questi hanno chiuso, altri hanno ripiegato su audio, video, elettrodomestici. Altri, avendo minore clientela, hanno ridotto i locali,le sale di ascolto. Altri poi si sono dedicati solo a poche marche.
Cose che sono capitate anche ai di alimentari(e non solo) per es. (con la ascesa delle grandi catene di distribuzione), di elettrodomestici ecc.
C'è stata una ottimizzazione nella vendita al dettaglio con calo dei prezzi in tutti i settori. Locali molto grandi, depositi più grandi, personale che svolge più funzioni. E' come mettere per es. 10 negozi di alimentari insieme. Però si usa un unico grande locale che è più facile riscaldare rispetto a 10 locali distinti. Stesso discorso per l'illuminazione del locale.
Ma soprattutto si hanno più clienti, cioè si vendono più prodotti.
Ormai in ogni settore possiamo trovare un grande supermarket dedicato. Anche all'hobby del fai da te per esempio in qualsiasi campo.
Però, chissà perché, nel campo hi fi non esiste nulla, e parlo di TUTTA l'Italia.
Ovviamente, visto il numero di clienti, non è il caso di mettere su un supermarket per ogni città italiana. Ne basterebbe uno per ogni capoluogo di regione per esempio. O due in una regione più abitata ecc.
Ora qualcuno qui potrebbe dire: ma i clienti sono pochissimi ed ecco che non se ne trova nessuno in Italia.
Ma noi invece sappiamo che ci sono i grandi supermarket che vendono tv, lavatrici, computer e stereo. E sappiamo che ci sono tanti piccoli negozi sparsi per l'Italia dedicati agli audiofili.
Solo che ogni negozio offre i suoi marchi. E se uno vuole fare confronti deve poi spostarsi in altre regioni italiane.
In pratica, ed è questo il paradosso, se vuoi provare la pasta (per fare paragoni) puoi trovare nello stesso negozio TUTTI i tipi di pasta. E qui la prova è facile da fare, perché di pasta se ne può consumare tanta.
Ma se uno SBAGLIA marca di pasta, ecco che non ci sono problemi.
Se invece si sbaglia marca di amplificatore, casse ecc. ecco che ci sono problemi. Cioè nel caso dell'hi fi bisogna mettere in cliente nella possibilità di scegliere tra più prodotti in modo agevole perché poi non è facile rimediare come nel caso della pasta per es.
Oggi un po' tutti sono abituati ad entrare in un grande supermarket dove trovano di tutto per quel settore. E sicuramente i giovani(e non solo) sarebbero molto attratti da un supermarket dell'hi fi. Dove possono ascoltare anche impianti costosi, e però avere così un RIFERIMENTO.
Ovvero a TUTTE le aziende del settore Hi Fi (americane, giapponesi, europee ecc) converrebbe FINANZIARE iniziative del genere. Infatti in altri settori ci sono
Quindi viene da porsi la domanda, e cioè PERCHE' in Italia (non so altrove) non ci sono i supermarket dell'hi fi?
Se le aziende del settore sono davvero interessate ad attirare più clienti, perché non finanziano operazioni del genere?
Una delle risposte sta nel TIMORE di molte aziende di mettersi a CONFRONTO con altre.
E' chiaro che un supermarket dell'hi fi dovrà avere almeno DIECI sale di ascolto, dove poi in ognuna di queste è possibile provare diverse casse, amplificatori ecc. Il tutto andando ad agire su pannelli elettronici dove si seleziona le casse e l'ampli, cioè tutto molto facile da far manipolare anche ai bambini con la possibilità di poter scegliere anche la musica.
Ovvero, così come mettono i tablet, i computer da poter far toccare, usare nei supermarket, dovrebbero fare per l'hi fi. Ma non è mai avvenuto nulla del genere.
Eppure questo è un campo dove non si può comprare a scatola chiusa. Qui non è la pasta, che se non ti piace non la compri più, qui è un impianto che poi ti rimane in casa.
Ci sono aziende che ormai hanno un mercato importante, il cosiddetto hi fi consumer che viene venduto sia nei supermarket di elettrodomestici, computer ecc che nei soliti piccoli negozi di hi fi, sempre di meno ormai.
E sono questi che avrebbero molto da perdere secondo me. Parlo di Sony, Yamaha ecc, cioè aziende che sono presenti in più ambiti dell'elettronica e non solo. E sono giganti economicamente parlando, che possono impedire iniziative del genere.
Immaginate per es. un ampli Sony di 500 euro messo a confronto con un ampli audio advance (che progettano in Francia e costruiscono in Asia). L'audio adavance sui 500 euro offre molto di più di un Sony.
Ma non è solo un problema di prezzi, perché anche se un ampli (o casse) costano il doppio, ecco che magari il tizio compra il Sony per risparmiare, MA LO SA che quello non è il massimo.
Nel campo dei telefonini le varie aziende sono entrate in diretta concorrenza, così per i tablet, computer ecc. Nel campo dell'hi fi si sono affidate al concessionario.
Come per le auto insomma.
Solo che in una città è possibile poter provare tante auto diverse. Ma nel caso dell'hi fi per provare un po' tutto bisogna andarsene in giro per l'Italia, e in ogni caso il confronto è difficile. Infatti bisogna ascoltare nello stesso ambiente e nel giro di pochi minuti, e non di giorni.
A mio parere i clienti ci sono. Sono gli stessi che comprano impianti consumer. Questo è un cliente che può confrontare i diversi televisori, esposti uno di seguito all'altro e quindi può fare in raffronto per qualità di immagine e dimensione.
Però nel caso dell'audio non gli fanno fare nessun raffronto.
In realtà i supermarket gia ci sono, bisogna solo dedicare dei reparti all'hi fi. Ma reparti bene attrezzati e non una semplice saletta dove c'è il solito commesso che consiglia senza far sentire nulla, sempre scocciato dal fare collegamenti ecc.
Noi viviamo in una società piena di pubblicità, dove ti fanno provare abiti in grandi negozi, dove ti fanno provare l'auto, dove ti mettono i televisori l'uno di seguito all'altro, dove ti mettono i tablet, i computer tutti sullo stesso tavolo da poter provare.
Nel campo audio questo non avviene, con tutto che già ci sono i grandi centri di vendita.
Io non penso che questa sia una svista.
A mio parere, molto semplicemente, ci sono dei colossi che si OPPONGONO a realizzare negozi del genere. Questo perché da un confronto diretto hanno tutto da perdere, e cioè perderebbero tanti clienti.
Molti si lamentano dei giovano che usano il tablet, lo smartphone per la musica e non vanno oltre.
Ma questi giovani non trovano nulla che fa per loro in questi negozi. A volte trovano cuffie da poter provare, le provano e le comprano anche. Molto più spesso trovano cuffie chiuse, non sanno di cosa sono capaci, e non le comprano.
I giovano sono molto pratici, non comprano a scatola chiusa, vogliono sperimentare.
Ma c'è anche il mondo della pubblicità per questi giovani. La azienda che meglio pubblicizza una cuffia, più la vende a SCATOLA CHIUSA.
Nel mondo della pubblicità quindi non conviene il confronto, conviene la persuasione.